rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Piazzetta Lucrezia Brunaccini

A Ballarò una pietra in ricordo di Noemi e di tutti gli invisibili della città

Si svolgerà domenica 5 dicembre alle 15, in piazzetta Brunaccini, a Ballarò, la commemorazione del primo anniversario della morte della donna di 32 anni. L'idea è stata di Orlando che sarà presente: "Iniziativa in memoria di tutti i giovani morti per overdose o vittime dell’emarginazione e dell’esclusione sociale a Palermo"

Si svolgerà domenica 5 dicembre alle ore 15,00, in piazzetta Brunaccini, a Ballarò, la commemorazione del primo anniversario della morte di Noemi Ocello, avvenuta lo scorso 5 dicembre 2020. La manifestazione si svolgerà nell’ora esatta della scomparsa di questa giovane donna palermitana di 32 anni, deceduta presumibilmente per overdose (anche se le indagini sono ancora in corso e i risultati dell’autopsia non sono ancora stati resi noti).

Nell’occasione sarà lanciata l’iniziativa della posa in opera di una pietra in ricordo di Noemi, idea promossa dal sindaco Leoluca Orlando, che potrebbe essere la prima pietra ricordo e divenire una campagna per la visibilità e in memoria di tutti i giovani morti per overdose o vittime dell’emarginazione e dell’esclusione sociale a Palermo.

"A un anno di distanza dalla sua morte ricordiamo Noemi Ocello – dichiara Orlando - e lo facciamo con la posa di una pietra in sua memoria in piazza Brunaccini, per ricordare la sofferenza di tanti giovani vittime di indifferenza e selvaggia speculazione criminale. La memoria ci interroga, stimola riflessioni e dubbi. La storia di Noemi riguarda tutti noi, è come un pugno inferto allo stomaco della città, deve risvegliare le coscienze. Istituzioni e cittadini tutti abbiamo il dovere di liberare dalla paura le città e per farlo è necessario rendere visibili gli invisibili come Noemi Ocello. Una giovane vita che ha cercato una seconda opportunità, un nuovo inizio, spezzando le catene della droga e dell'emarginazione. Spetta a noi non dimenticare Noemi e coltivare ogni giorno il rispetto dei diritti che vale per tutti. Credo sia questo il senso profondo della pietra in sua memoria: lasciare una traccia indelebile contro ogni indifferenza che sia monito per le istituzioni e per la società civile in sostegno dei soggetti più fragili".

La storia di Noemi ha fatto scalpore perché era una giovane donna, della cui vita estrema pochi erano a conoscenza. La sua storia è stata recentemente resa pubblica dal libro inchiesta dal titolo “Noemi Crack Bang” (Mediter Italia edizioni) che ha raccontato le vicissitudini di una donna, la cui vita è stata costellata di tentativi di suicidio, atti di autolesionismo, disturbi psichiatrici, vittima di conflitti relazionali e di un disamore continuo. Una donna che ha attraversato tutte le istituzioni e i servizi dedicati agli emarginati: cliniche psichiatriche, case famiglia, dormitori e che ha consumato gli ultimi anni della sua vita per strada, dormendo tra i vicoli di Ballarò e le fabbriche abbandonate allo Sperone.

La vicenda, estrema e durissima, recentemente resa pubblica, ha consentito di sollevare lo sguardo e di fare luce sul mondo Underground di Palermo nel quale si muovono gli invisibili, giovani costretti a una condizione sociale di emarginazione e di abbandono. Noemi è morta di solitudine e di indifferenza, nonostante le sue reiterate richieste di aiuto, ma la sua storia dovrà essere un monito per evitare nuove vittime.

Noemi non è l’unica vittima di droga e dell’emarginazione: é piuttosto la punta di un iceberg di un disagio sociale giovanile che cresce nelle città e che richiede una risposta adeguata da parte delle Istituzioni e della società civile. Il Comune, infatti, sulla base di questa vicenda, considerando il disagio giovanile una delle priorità della città, ha avviato una riflessione con i servizi per ripensare un modello di assistenza sociale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Ballarò una pietra in ricordo di Noemi e di tutti gli invisibili della città

PalermoToday è in caricamento