Morta Vittoria Musacchia, la "zia del giocattolo" storica dipendente di Studer: "Era l'idolo dei bambini"
Si è spenta a 90 anni, per oltre mezzo secolo lavorò nella nota azienda di via Napoli. Il ricordo del nipote: "Dalle costruzioni di legno agli argonauti, ogni volta incontrarla significava divertirsi"
I bambini della Palermo antica, oramai adulti, la chiamavano la "zia del giocattolo" perché è intorno ai giochi che è ruotata tutta la sua vita. E' morta a 90 anni Vittoria Musacchia, storica venditrice di Studer. Dal punto vendita di via Napoli fino ad arrivare a quello di via Notarbartolo, si è sempre distinta per quel suo garbo che conquistava i bambini all'istante.
Nata nel cuore di Ballarò, a pochi passi da Casa Professa, ha vissuto tutta la vita per il suo lavoro non avendo avuto figli. Zia di 23 tra nipoti e pronipoti, li ha cresciuti come fossero suoi, portando loro ogni volta che fosse possibile un gioco diverso. "Dalle costruzioni di legno agli argonauti, ogni volta incontrarla significava divertirsi - spiega Marco Esposito, uno dei nipoti -. La domenica ci portava a Villa Giulia, ci comprava il gelato e poi ci faceva tornare a casa in carrozza. Anche questo era un gioco per noi e lei lo sapeva bene. Sapeva farci coi bambini che non l'hanno dimenticata mai".
E' andata in pensione nel Duemila, dopo aver iniziato a lavorare appena ventenne. Una piccola parentesi alla profumeria Russo, insegna storica che si trovava di fronte al Teatro Massimo, prima dell'approdo a Studer dove è rimasta fino al pensionamento, avvenuto a quasi 70 anni. "Non avendo avuto figli, tutti i bambini sono stati la sua vita - conclude il nipote -. Mio padre, rimasto orfano, è stato cresciuto da lei. Mi racconta sempre che quando era bambino in via Napoli la conoscevano tutti come la 'zia del giocattolo'. Garbata, affettuosa, gentile. Conquistava tutti".