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Cronaca

Lutto nel mondo dell'architettura, è morta la prof La Rocca: progettò le Case di Stefano a Gibellina

Si è spenta a 78 anni. Architetto e insegnante di Progettazione architettonica nell'Ateneo del capoluogo, insieme a Roberto Collovà e Marcella Aprile aveva trasformato un'antica masseria in una sede di arte contemporanea per attività culturali come le Orestiadi. Appassionata e combattiva, amava molto le piante

Aveva trasformato un antico baglio di Gibellina in un museo, con un occhio innovativo ma sempre attento alla struttura originaria. Lutto nel mondo dell'architettura palermitana e siciliana. Si è spenta a 78 anni Teresa La Rocca, architetto e professore ordinario di Progettazione architettonica nell'Ateneo del capoluogo. Insieme a Roberto Collovà e Marcella Aprile aveva progettato le Case di Stefano nel noto comune trapanese, un'antica masseria restaurata e divenuta un edificio pubblico sede di arte contemporanea e attività culturali come il festival delle Orestiadi. Qui si trova la "Montagna di sale" di Mimmo Paladino, l'installazione permanente in cemento, vetroresina e pietrisco, su cui sono inseriti trenta cavalli in legno, in piedi e coricati, che furono lo scenario de La sposa di Messina di Friedrich Schiller, diretta da Elio De Capitani e messa in scena proprio a Gibellina. 

Particolarmente intenso il ricordo di Collovà, architetto e professore universitario ormai in pensione, che con La Rocca aveva lavorato per molti anni. "Teresa è stata una parte molto importante della mia vita - racconta a PalermoToday - perché con lei e Marcella Aprile ho lavorato a alcuni progetti del Belice. Molto amata dai suoi allievi e dai colleghi, è curioso che talenti e capacità come i suoi non hanno in questa città gli spazi e i riconoscimenti che avrebbero in una città normale". 

Combattiva e capace in ogni attività in cui si immergeva, La Rocca aveva portato avanti numerose battaglie anche all'interno dell'ateneo. "Era una persona straordinaria - continua nel suo ricordo Collovà - molto intelligente, colta e di grandissima sensibilità. Era molto brava anche in cucina. Aveva un carattere molto forte, insieme abbiamo combattuto dentro l'università per farla funzionare come dovrebbe, ossia come luogo di critica e osservazione delle cose e fuori da stereotipi e specificità disciplinari".

Amava i fiori e le piante, cui dedicava molto tempo immersa nella sua terrazza sulla Cala. Insegnante dura con i suoi alunni ma anche molto accudente. "Per certi aspetti era molto materna - aggiunge Collovà - sosteneva le persone sensibili che avevano delle risorse, e aiutava tutti a raggiungere, con i tempi necessari, i più alti ivelli di sapere e competenza". 

A onorarne il ricordo anche il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia che, sui social, ricorda con affetto il suo legame con il comune madonita. "Progettista nel 2008 della sezione archeologica del Museo civico Antonio Collisani, ne aveva curato l’allestimento con il rigore e la passione che hanno sempre contraddistinto i suoi lavori. Con il comune di Petralia Sottana, a cui restò fortemente legata, continuò a collaborare predisponendo gli studi di fattibilità per le ipotesi di nuovi collegamenti interni e mobilità verticale nel centro storico insieme al compianto architetto Gaetano Licata". 

Tanti anche i messaggi di ricordo di colleghi e amici affidati ai social. "Da lei - scrive l'architetto Alessandro D'Amico - ho ricevuto tanto. Ricordo la profondità delle sue lezioni, l'acutezza delle sue osservazioni, la cultura, la competenza con la quale accompagnò i miei primi passi lavorativi nel suo studio. Ricordo la sua ironia. Ma ricordo soprattutto la sua caratura umana, la sua capacità di ascoltare, di essere comprensiva, empatica, vicina". "Ciao Teresa eri una donna libera, piena di idee, allegra, che amava la sua professione", scrive Ginni Albegiani. "Rimarrai sempre e per sempre - è il messaggio di Eleonora Fiore - quella donna amabile socievole, intelligente, sensibile, competente, mai fuori dalle righe, scrupolosa professionista, creativa, colorata, tollerante degli errori altrui, ironica, spiritosa a tratti malinconica". E ancora: "E' stato un onore esserti amico - scrive Giuseppe Castrianni - e aver condiviso con te, fino a pochi giorni fa, idee, progetti e tante risate. Saremo tutti più poveri da oggi in poi". 

I funerali si svolgeranno martedì 8 febbraio alle 10 nella chiesa di Sant’Espedito.

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