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Cronaca

E' morta Donatella Raffai: quando Palermo era incollata alla tv per la scomparsa di Santina

Aveva 78 anni. Si spese in prima persona per trovare la bambina palermitana svanita nel nulla nel 1990

Da "Telefono giallo" a "Chi l'ha visto?", passando per "Camice bianco" e "Parte civile": Donatella Raffai è morta oggi a 78 anni. Ha fatto la storia della Rai, segnando con la sua conduzione garbata, gentile e rigorosa il palinsesto allora innovativo della Rai3 di Angelo Guglielmi che aprì la doppia era della tv-verità e della tv-utile. La notizia della scomparsa è stata diffusa dal marito Silvio Maestranzi, ex regista Rai e sceneggiatore. La notorietà della Raffai è legata al programma "Chi l'ha visto?", che debuttò il 30 aprile 1989: è stata la prima conduttrice, colei che lo tenne a battesimo. 

Pensi a Donatella Raffai e ti viene in mente il mistero di Santina Renda. Un fiore sbocciato e volato via troppo in fretta, in uno dei primi tramonti, all'alba della primavera. E' il 23 marzo 1990 quando la bambina palermitana svanisce nel nulla. Palermo - appena uscita a fatica dai terribili anni '80 e dai suoi 1.500 morti ammazzati dalla mafia - cerca di voltare pagina. Poi ripiomba nell'incubo, quando una creatura del Cep, di appena sette anni, scompare improvvisamente. Santina sta giocando con alcuni bambini del suo quartiere. Con lei c'è anche la sorellina Francesca.

Sembra un pomeriggio come tanti altri in via Pietro dell'Aquila. Alle 16 scatta l'allarme. Santina non c'è più. E' sparita. Cala il buio, prematuro, scatta l'allarme, si rincorrono le voci. Qualcuno parla di un'auto di grossa cilindrata che si sarebbe avvicinata alle bambine, con a bordo un uomo e una donna. Scattano le ricerche. Prima i genitori, poi un quartiere, quindi una città intera si mobilita. Vengono stampate centinaia di migliaia di manifesti. Le fotografie di Santina girano di città in città. La voce di Donatella Raffai irrompe in tv con la sua guardatissima trasmissione "Chi l'ha visto?", appuntamento fisso del lunedì sera. Si collega spesso con Palermo. Quello di Santina è un giallo che accende le luci delle telecamere, si fruga nella sua breve esistenza alla ricerca delle briciole che possono ricondurre sui suoi timidi passi. 

A un certo punto scende in campo proprio lei. Donatella Raffai - tramite il settimanale Visto - lancia un appello: "Dobbiamo trovare Santina". Sa che è una delle donne più famose del momento e con più influenza. E così decide di recitare la sua parte. E' una Palermo senza pace, incastrata tra gli omicidi di mafia, gli strascichi del maxi processo, le morti bianche della Favorita e i poteri occulti che strisciano in mezzo alle istituzioni. Sangue e tritolo, poche gioie, come i gol di Totò Schillaci che quattro mesi dopo diventa star mondiale. Lui, Totò, è cresciuto proprio sull'asfalto del Cep - quello dove passeggiava Santina - e sta per raccogliere la gloria eterna con Italia '90. E' la Palermo dei sogni infranti, dei fallimenti, della grande fuga di abitanti, giornalisti, poliziotti e magistrati. La Palermo de "La piovra", di "Pizza connection", "Mery per sempre", "Ragazzi fuori" e "Johnny Stecchino". La città è scossa, ma resta aggrappata a una speranza. Quella di trovare Santina. Il sogno di recuperare la sua piccola creatura poi diventa desiderio di verità. Vengono setacciate campagne, parlano testimoni improbabili. Grazie anche al lavoro di Donatella Raffai.

Sono giorni di angoscia, di ansia, di "cattivi pensieri". Giorni che diventano settimane e poi mesi. Che scavano una voragine sull'equilibrio precario di una città confusa. Il programma di Donatella Raffai, soprattutto a Palermo, tocca picchi di audience pazzeschi. Al punto che nel maggio del 1990 uno dei comitati sorti spontaneamente dopo la scomparsa della piccola, quello del Lazio, chiede alla direzione di Rai 3 di non sospendere il programma televisivo ormai arrivato alle ultime battute. "Chi l'ha visto - scrive all'epoca Repubblica - sarebbe troppo utile socialmente per svanire dal palinsesto come una rubrica d'intrattenimento qualsiasi. Di qui l'appello. Non solo per il caso di Santina, finito più volte nelle mani di Donatella Raffai, ma anche per tutte le situazioni analoghe, per tutte quelle scomparse misteriose, ma minori, che nella trasmissione trovano un punto di raccordo".

Nell'autunno del 1991, proprio quando l'eco della scomparsa di Santina si va via via spegnendosi, Donatella Raffai - decisa a intraprendere nuove sfide per la sua carriera - lascia la conduzione del programma che aveva portato al successo. Alla fine del 1999 passa a lavorare con Mediaset come conduttrice di "Giallo 4", format di Rete 4 concepito come un remake del "Telefono giallo" di Rai3, dedicato a fatti di cronaca nera italiana rimasti irrisolti. E' l'ultimo programma tv condotto dalla Raffai prima di abbandonare il mondo televisivo e ritirarsi a vita privata tra Morlupo, alle porte di Roma, e la Costa Azzurra. Era malata da tempo.

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