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Cene ed escort per aprire sale bingo e tabacchi, condannato ex dirigente dei Monopoli

La Cassazione - al quinto grado di giudizio - ha respinto il ricorso di Giovanni Polizzi, al quale erano già stati inflitti 4 anni e 4 mesi. Pur di ottenere le concessioni e anche di sapere in anticipo quando l'ente avrebbe fatto i controlli nelle attività, gli imprenditori erano pronti a tutto

Viaggi, cene e pure incontri a luci rosse per accelerare il rilascio da parte dei Monopoli di Stato di concessioni per l'apertura di sale gioco e tabaccherie: gli imprenditori erano disposti a tutto pur di essere agevolati. Era emerso in un'inchiesta della Dia messa a segno nel 2011, coordinata dal sostituto procuratore Sergio Demontis, oggi aggiunto, e ora - a ben 9 anni dai fatti - è diventata definitiva la condanna di Giovanni Polizzi, 64 anni, all'epoca dirigente regionale dei Monopoli.

Polizzi era stato condannato con il rito abbreviato, assieme ad altri imputati, nel 2012. Il gup Vittorio Anania gli aveva inflitto 5 anni, confermati in appello nel 2015. La Cassazione aveva però inizialmente annullato il verdetto con rinvio e nel secondo giudizio di appello la pena era scesa a 4 anni e 4 mesi, essendo scattata la prescrizione per alcuni casi di corruzione. Adesso la settima sezione della Suprema Corte ha ritenuto innamissibile il nuovo ricorso dell'imputato e la condanna è diventata quindi definitiva.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, regali e mazzette sarebbero serviti non solo ad ottenere più facilmente le concessioni (e nell'inchiesta erano coinvolti diversi importanti imprenditori del settore delle scommesse) per aprire sale bingo e tabaccherie, ma anche per conoscere in anticipo la data dei controlli compiuti dai Monopoli nelle attività. L'ex direttore siciliano dell'ente aveva subito patteggiato 2 anni e 2 mesi.

In un'intercettazione del 26 maggio del 2009, proprio Polizzi faceva riferimento a uno degli incontri con delle escort, avvenuto in un appartamento di via Colonna Rotta: "Ma loro (le prostitute, ndr) neanche la conoscono Palermo, Palermo non la conoscono, quindi li debbo andare ad accompagnare io... Allora ci vediamo al Motel Agip, per me meglio ancora è, così vado e torno" e aggiungeva: "Certo, tu li lasci là e te ne vai e basta... Mi dici dove sono, che macchina hanno, io mi presento là e gli dico seguiti e basta". 

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