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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Misilmeri / Contrada Marraffa

Coltivazione di marijuana in una villa: arrestati 5 giovani di Bonagia

In una zona isolata nelle campagne di Misilmeri i carabinieri hanno scoperto una piantagione "indoor" di un articolato sistema elettrico ed idrico. Sequestrati oltre 800 arbusti di cannabis

Cinque giovani sono stati arrestati a Misilmeri con l’accusa di produzione e coltivazione di sostanza stupefacente e detenzione di armi. In una zona isolata nelle campagne avevano costruito una serra all’interno di una villa dove coltivavano marijuana. Il blitz è scattato la scorsa notte.

Da giorni i militari avevano notato uno strano andirivieni di auto dalla contrada Marraffa, una zona impervia ed isolata nelle campagne di Misilmeri. I militari si sono concentrati su una villa che non veniva mai lasciata incustodita e veniva presidiata 24 ore su 24.

Piantagione di marijuana, 5 arresti a Misilmeri

Dopo vari appostamenti i carabinieri hanno deciso di fare irruzione trovandosi davanti ad una vera e propria “coltivazione indoor”. I giovani non hanno accennato ad alcuna reazione. Le manette sono scattate per E.S. di 26 anni, S.B. di 34 anni, L.A. di 27 anni, G.G. di 27 anni e S.A. di 31 anni. Tutti pregiudicati e residenti a Palermo nei quartieri di Bonagia e Falsomiele.

La villa, composta da tre vani seminterrati, era stata svuotata di gran parte dell’arredamento, e completamente trasformata in una grossa piantagione. Le due stanze laterali erano state adibite a serra per la coltura delle piante, mentre quella centrale a laboratorio per l’essicazione, la lavorazione dello stupefacente nonché la sua predisposizione per la vendita.

La coltivazione era costituita da piante di diversa specie, così da potere “accontentare” un’utenza varia in relazione al contenuto di principio attivo dello stupefacente che ne sarebbe derivato. Dopo la perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 800 arbusti di cannabis indica alti in media di circa 1,5 metri, numerosi fusti e secchi di plastica, utilizzati per selezionare le foglie dalle infiorescenze, contenenti chili e chili di marijuana pronta per l’essiccazione e decine di sacchetti di sostanza già pronta per lo spaccio: lo stupefacente è talmente tanto che, al momento, è ancora in corso il calcolo della quantità complessiva di materiale sequestrato.

La piantagione era dotata di un articolato sistema elettrico ed idrico. Dei cavi “volanti” portavano l’elettricità, prelevata in maniera furtiva, a decine e decine di reattori elettrici utilizzati, sia per il funzionamento di altrettante lampade alogene da serra di una potenza di 1000 watt ciascuna, che per  il sistema di aerazione. Un tubo collegato ad un motore di aspirazione, prelevava l’acqua da un serbatoio portandola in tutti i vasi concimati con fertilizzanti e prodotti specifici trovati sul posto ed anch’essi sequestrati.

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