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Cronaca

Il Comune non può pagarle l'assistenza, imprenditore "adotta" bimba disabile di una comunità alloggio

Massimo Carollo, della Dolce Carollo di Carini, si è fatto carico delle spese per un operatore socio-sanitario che si occupa di una piccola non autosufficiente. L'assessore Rosi Pennino: "L'amministrazione non sapeva far fronte a questa esigenza speciale. Spero che questo gesto sia da esempio anche per altri"

Si trova in una comunità alloggio comunale di Palermo da quando è nata, abbandonata dalla sua famiglia d'origine e non autosufficiente. La sua disabilità la obbliga ad avere assistenza e cura 24 ore su 24. Qualcosa che, però, la cassa del Comune non si può permettere (sebbene paghi la retta della residenza). Così il gesto di un imprenditore palermitano ridona speranza alla piccola: si è infatti fatto carico delle spese per un operatore socio-sanitario che presterà assistenza ogni giorno, per tutti i giorni. 

E' Massimo Carollo, amministratore della Dolce Carollo di Carini, azienda specializzata nella produzione di pasticceria e gastronomia ad adottare a distanza la bambina. "Per chi è religioso come me - spiega a PalermoToday - Dio vede e provvede. Quindi mi sono sentito di dare una mano. Un dramma che poteva essere lenito con pochissimo. Se ogni imprenditore facesse la sua parte, potremmo ridurre situazioni spiacevoli come questa. Basta davvero poco". 

Un gesto di solidarietà che, spera l'assessore all'Assistenza sociale e al Sostegno alle disabiltà Rosi Pennino, "possa non solo duplicarsi - dice a PalermoToday - ma moltiplicarsi all'infinito. Ho chiesto aiuto all'assessore Edy Tamajo, che mi ha messo in contatto con questo imprenditore, perché l'amministrazione non sapeva far fronte a questa esigenza speciale. Per ogni bambino delle comunità alloggio il Comune paga una retta di circa 1.800 euro. Ma questi soldi non bastano quando si tratta di casi come questo". 

Così l'assessore lancia un appello. "La solidarietà di questo imprenditore - precisa - spero sia da esempio anche per altri. L'assessore alle Attività produttive Tamajo si è immediatamente attivato, però vorrei che la capacità di impresa andasse a braccetto con la solidarietà e che non resti un caso isolato. Abbiamo tanti bambini negli alloggi comunali, perché diventa la loro residenza. L'ente locale deve farsi carico di tutti loro. Ma andrebbero rivisti gli standard qualitativi e organizzativi delle comunità". 

I soldi a disposizione sono appena sufficienti per i bambini "normotipici", ma non per quelli con esigenze speciali, come in questo caso. La richiesta dell'assessore dunque è doppia. "O si costruiscono delle strutture socio sanitarie che ampliano il bacino d'utenza di queste comunità - spiega ancora Pennino - oppure si stanziano budget extra per assistenze ad hoc. Bisogna prevedere una capacità di spesa ulteriore per casi speciali". 

In qualità di assessore alle Attività sociale, Rosi Pennino ha infatti la tutela pro tempore della piccola. "E' mio compito mettere in protezione tutti i minori - conclude - e ancor di più i minori con fragilità. Andrebbe accertata la disabilità e le esigenze dei singoli casi e, grazie a un fondo a parte da cui attingere, quantificare le somme destinate al caso. La Regione dovrebbe modificare il prezziario, il regolamento delle comunità alloggio e non dimenticare storie come questa". 

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