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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operai della Reset minacciano l'amministratore unico di Rap: Caruso lascia la sede scortato dalla polizia

E' accaduto durante un incontro chiesto e ottenuto da una delegazione di lavoratori, che volevano informazioni sull'iter della cosiddetta mobilità fra aziende. Gli animi però si sono surriscaldati ed è stato necessario l'arrivo di rinforzi a piazzetta Cairoli

L’amministratore unico della Rap, Girolamo Caruso, ha lasciato gli uffici di piazzetta Cairoli scortato dagli agenti della polizia di Stato dopo essere stato minacciato da una delegazione di operai della Reset.  

I lavoratori della Reset hanno chiesto e ottenuto un incontro con Caruso per sollecitare il passaggio del personale nei ranghi dell'ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti. Si tratta di 94 dipendenti che rientrerebbero nella cosiddetta mobilità fra le aziende, finita da tempo in una situzione di stallo e diventata un vero e proprio caso politico.

Caruso ha ricevuto la delegazione a mezzoggiorno, esortando i presenti alla pazienza dal momento che si sta cercando un nuovo percorso giuridico e aziendale che porti all’ingresso in Rap dei 94 dipendenti Reset. Gli animi però si sono surriscaldati e un gruppo di dipendenti Reset che attendeva i colleghi nell’atrio di piazzetta Cairoli ha comunciato a insultare e minacciare l'amministratore unico di Rap. Per questa ragione, gli agenti della Digos hanno invitato Caruso ad attendere l’arrivo di rinforzi prima di uscire dagli uffici. Il numero uno della Rap ha potuto lasciare gli uffici attorno alle 15,30 scortato da agenti di polizia in tenuta antisommossa.

Le reazioni

"Sono veramente dispiaciuto per come sono andate le cose ieri in piazzetta Cairoli, tra il gruppo dei dipendenti Reset, che da ben due anni attendono una risposta per la definizione del loro passaggio in Rap attraverso la mobilità interaziendale, e l'amministratore unico Caruso. Le reazioni scomposte, seppur verbali, sono in ogni caso da evitare, ma queste persone non sono dei violenti e ne tantomeno dei delinquenti, e su questo nessuno può dire il contrario. Lo sappiamo tutti che queste persone da due anni presidiano la sede della Rap in attesa di una risposta chiara e definitiva che, purtroppo, non è mai arrivata e nonostante ciò il loro comportamento è sempre stato pacato e civile. La loro, ripeto senza voler giustificare nessun tipo di reazione scomposta, credo sia rabbia, delusione, frustrazione, frutto di una estenuante e infruttuosa attesa che oramai dura da due anni, fatta solo di promesse e buoni propositi. Credo che oramai si sentono presi in giro. Se non vengono seguiti dai fatti, le parole non contano, non servono, non valgono nulla, per questo invito ancora una volta l'Amministrazione Comunale, nelle persone del sindaco e dell'assessore Marino e l’amministratore unico della Rap Caruso, a chiudere definitivamente questa vicenda. Se il Comune e la stessa Rap, ritengono che la mobilità interaziendale non è più percorribile che lo dicano subito, e chiaro, queste persone meritano di sapere la verità. Basta attese inutili e snervanti", dichiara Massimo Giaconia, consigliere comunale del gruppo Avanti Insieme.

Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale M5S Antonino Randazzo: "Nel condannare fermamente quanto è avvenuto ieri in piazzetta Cairoli, esprimo la massima solidarietà al presidente della Rap, Girolamo Caruso. A lui rivolgo l'invito a proseguire il coraggioso lavoro di riorganizzazione dell'Azienda che passa dagli iter avviati per l'assunzione di nuovo personale necessario a migliorare il servizio di gestione rifiuti attualmente carente".

“Esprimiamo solidarietà all’amministratore della Rap, oggetto di un’aggressione verbale nell’ambito di una contestazione per la mancata definizione delle procedure di mobilità interaziendale da Reset - dicono i consiglieri di Sinistra Comune a Palazzo delle Aquile, Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno -. Non è in alcun modo tollerabile che un Amministratore pubblico debba uscire scortato dalla propria azienda e invitiamo tutti i lavoratori che, legittimamente, protestano perché sia definita presto la procedura di mobilità a prendere le distanze da certi comportamenti. Le ragioni di chi lotta per un proprio diritto, infatti, rischiano di essere del tutto oscurate da certo comportamenti. La mobilità interaziendale è un’esigenza primaria della città e dell’Azienda Rap, lo hanno detto sia il Consiglio che la Giunta, ed insieme alle nuove assunzioni rappresenta una parte della soluzione per dare efficienza all’azienda. Fatti come quelli di ieri però non sono in alcun modo accettabili, fanno perdere credibilità a tutti i lavoratori delle partecipate e nessuna frustrazione può giustificarli".    

Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas esprimono "piena solidarietà, prepotenza ed aggressioni vanno sempre condannate, senza sé e senza ma. Responsabile chi ha colpevolmente illuso che le leggi sulle assunzioni nelle aziende pubbliche potessero essere calpestate, i risultati non si ottengono di certo con la prepotenza a differenza di ciò che pensa qualche consigliere comunale”. I sindacati concludono “Adesso che la strada legale dei bandi ad evidenza pubblica è un fatto acclarato, tutti prendano atto che si è individuato e  iniziato a percorre l’unico tracciato che conduce al rafforzamento dell’azienda. E’ un gran segnale, soprattutto in questa nostra città, affermare con i fatti che la menzogna ed i comportamenti illegittimi sono sconfitti dalla verità e da azioni trasparenti”.

Articolo aggiornato il 4 settembre 2021 alle 14 con le reazioni alla notizia.

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