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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La Aita Mari vira verso Palermo, Musumeci si oppone: "Grave consentire sbarco"

A meno di 24 ore dal trasbordo della Alan Kurdi anche l'imbarcazione della ong spagnola potrebbe raggiungere il porto palermitano. Il presidente della Regione però non ci sta "dopo il rifiuto di altri paesi Ue e in un'isola che vive l'emergenza epidemica"

Musumeci si oppone all’approdo della nave dell’ong spagnola Aita Mari. Il presidente della Regione ha detto no allo sbarco dei circa 40 migranti soccorsi nel Mediterraneo negli ultimi giorni e in viaggio dalle coste trapanesi verso il porto di Palermo seguendo la rotta fatta ieri dalla Alan Kurdi, l’imbarcazione dell’ong tedesca dalla quale è stato eseguito ieri il delicato trasbordo.

La nave della organizzazione non governativa basca Salvamento maritimo humanitario aveva recuperato i migranti in acque maltesi. Otto di loro sono stati fatti sbarcare a Lampedusa per ragioni sanitarie ma gli altri non se la passerebbero meglio. "Le condizioni delle persone salvate rimangono ai limiti", ha fatto sapere la ong anche tramite i social. La vicenda ha scatenato il solito dibattito politico, trasversale e senza colori.

"Sarebbe grave - dice oggi Musumeci - se Roma consentisse lo sbarco di queste persone, dopo il rifiuto di altri Paesi dell'Unione europea, in un’isola che vive con alta tensione gli effetti dell'emergenza epidemica", ha aggiunto attraverso una nota il Governatore che nei giorni scorsi aveva proposto la quarantena in acque sicure per i circa 150 migranti della Alan Kurdi.

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Il trasbordo dalla nave dell’ong tedesca è avvenuto ieri pomeriggio sotto il coordinamento della guardia costiera e sotto gli occhi di Asp, Prefettura, Comune, Protezione civile, vigili del fuoco e forze di polizia. L’imbarcazione si è avvicinata a circa 12 miglia dalla costa e i passeggeri sono stati fatti salire sulla Rubattino della Tirrenia.

Sulla vicenda della Aita Mari, il sindaco Leoluca Orlando invece afferma: "Grazie all'intervento della Protezione civile nazionale e della Croce Rossa è stata finalmente trovata, con grande razionalità e lungimiranza, una soluzione idonea a garantire la quarantena dei naufraghi e degli equipaggi coinvolti nelle operazioni di salvataggio in mare. E' una soluzione idonea a garantire il diritto all'assistenza per i naufraghi e contemporaneamente il rispetto delle precauzioni sanitarie di prevenzione del Covid-19 a tutela di tutti, a partire dalle comunità locali. Proprio per la sua strutturazione efficace e per l'affidabilità operativa ed istituzionale dei soggetti coinvolti, credo che questa soluzione possa e debba essere utilizzata d'ora innanzi per tutti i casi come quello della Alan Kurdi, a partire già in queste ore per i naufraghi e l'equipaggio della Aita Mar".

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