Il ventenne morto al poligono, per la famiglia è un incidente
Il mauriziano Melvin Bitrayya, figlio di Rajendra - eletto nella Consulta delle culture - ha perso la vita sabato scorso sparandosi un colpo di pistola alla testa. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di suicidio. Ma i genitori non credono a quest’ipotesi e hanno chiesto l’autopsia
Secondo gli inquirenti si tratterebbe di suicidio, ma per i familiari invece è stato solo un tragico incidente. E’ mistero attorno alla morte di Melvin Bitrayya, che sabato scorso ha perso la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa mentre si trovava all’interno del poligono di Tiro a segno in via Nave.
Il giovane mauriziano di 20 anni, figlio di Rajendra - eletto nella Consulta delle culture di Palermo – frequentava il terzo anno di Giurisprudenza ed era un frequentatore del poligono di tiro.
Secondo i primi rilievi effettuati dagli investigatori, Melvin si sarebbe puntato volontariamente la pistola alla tempia. Ma la famiglia non crede affatto a questa ipotesi e per questo ha chiesto di eseguire l’autopsia sul corpo di Melvin per stabilire le cause della morte.
Alla famiglia non è mancata la solidarietà e la vicinanza di tutta la città. Sulla pagina facebook sono centinaia i messaggi di cordoglio e di stupore per quanto accaduto a Melvin. Sono in tanti a non credere all’ipotesi del suicidio.
Melvin scriveva sulla sua bacheca: “Io credo che il razzismo non sia solo stupidità, ma anche malattia. Sono persone malate quelle che ne insultano altre per il colore della loro pelle. Alla fine siamo tutti uguali senza nessuna differenza di base”.