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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

“Melanomi, le differenze contano”: incontro a Palermo

Il progetto, promosso da Novartis in collaborazione con i centri ospedalieri di riferimento e con le associazioni pazienti A.I.Ma.Me. (Associazione Italiana Malati di Melanoma) e MIO (Melanoma Italia Onlus) offre momenti di dialogo e confronto con gli specialisti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Un tumore maligno della cute con un’incidenza in continua crescita, addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni, che nel nostro Paese si stima presenti 14.000 nuovi casi l’anno[1]: sarà questa la tematica rovente al centro dell’incontro “Melanomi. Le differenze contano” che oggi 13 ottobre a Palermo ha coinvolto i pazienti e i loro familiari. L’iniziativa, patrocinata da IMI (Intergruppo Melanoma Italiano), partita da Genova a luglio dello scorso anno, sta proseguendo anche nei principali centri ospedalieri italiani.

“Grazie all’impegno di IMI e alle campagne cui abbiamo aderito per la sensibilizzazione e prevenzione alla cittadinanza, molti casi di melanoma che avrebbero rischiato di arrivare molto tardi alla diagnosi e al trattamento, oggi sono stati invece intercettati e sono in cura presso il nostro Istituto. In media si rilevano, in linea con i dati nazionali, circa 80 nuovi casi l’anno– afferma la Dott.ssa Gaetana Rinaldi, oncologa del Policlinico di Palermo – I pazienti presso la nostra struttura vengono accolti da un gruppo multidisciplinare, nato con la collaborazione altamente qualificata della prof.ssa Adriana Cordova e dei vari specialisti che compongono l’equipe,  tra cui medici nucleari, dermatologi, genetisti, oltre che i numerosi specializzandi che la arricchiscono con il loro contributo”.

Negli ultimi anni, grazie ai progressi della ricerca scientifica, sono migliorate le conoscenze sui diversi tipi di melanoma ed è oggi possibile caratterizzare questa malattia a livello molecolare, ovvero a partire dal DNA. Si è scoperto così che i melanomi non sono tutti uguali, ma ne esistono di diversi tipi, ciascuno con caratteristiche diverse che lo identificano permettendo una cura mirata e specifica. Sono state identificate le mutazioni genetiche più frequenti che all’interno della cellula tumorale, ne regolano la crescita cellulare, come ad esempio la mutazione a carico del gene BRAF, che riguarda circa il 50% dei melanomi e che permette un trattamento a bersaglio molecolare diretto verso la mutazione specifica. In questi casi l’approccio terapeutico è radicalmente diverso, non più chemioterapia, ma farmaci intelligenti che, utilizzando i bersagli molecolari specifici, hanno dimostrato di essere efficaci nei pazienti che presentano quella specifica mutazione.
 
“Anche il nostro Policlinico, con il Laboratorio coordinato dal Direttore UOC, prof. Antonio Russo è in grado, in una tempistica breve di circa 5 giorni, di fornirci la determinazione della mutazione del BRAF. Tutto ciò ha permesso il trattamento dei pazienti in tempi brevi e con farmaci all’avanguardia come gli anti-BRAF e anti-MEK nei pazienti mutati e l’immunoterapia in quelli non mutati. – prosegue la Dott.ssa Gaetana Rinaldi – Vorrei inoltre sottolineare come l’amministrazione del Policlinico, a fronte di una spesa crescente per l’acquisto dei nuovi farmaci, ha mostrato sensibilità, mettendo sempre al centro il paziente e riducendo la migrazione sanitaria. Curare il paziente nella propria terra, terra di sole e di azzurro, ha permesso a molti di loro di continuare a vivere gli affetti, con molti meno disagi economici, fisici e psicologici. Giornate come queste andrebbero svolte con regolarità per poter fornire costante e aggiornata informazione e permettere a tutti di non tacere il proprio dolore”.

Le necessità informative dei pazienti sono quindi molte e le occasioni di confronto con i medici, insieme all’attività svolta dalle Associazioni pazienti presenti sul territorio nazionale (MELANOMA Italia Onlus e AIMAME), aiutano l’accesso ad informazioni corrette e aggiornate e nel contempo favoriscono la formazione di una comunità forte e strutturata che possa operare per una sempre migliore gestione del paziente con melanoma. Affrontare oggi il melanoma significa, per il paziente e il familiare, avere molte domande. Il Progetto Melanomi nasce proprio con l’intento di dare una risposta a questa necessità informativa e associativa dei pazienti.

“La diagnosi precoce rappresenta lo strumento più efficace per il controllo clinico-prognostico del tumore cutaneo. Per questo motivo è molto importante che i nostri pazienti, e la popolazione in generale, siano adeguatamente informati sulla malattia e sulle sue potenziali conseguenze. L’esperienza ci ha insegnato che se vogliamo veramente sensibilizzare in un ambito difficile come questo, dobbiamo essere i primi a fornire servizi utili e supporto ai pazienti e alle loro famiglie, coinvolgendo la comunità allargata, nonché le istituzioni” dichiara il dott. Brancaccio, membro di A.I.Ma.Me.

Il 13 ottobre a Palermo sono intervenuti all’incontro diversi specialisti per affrontare il tema dei melanomi a tutto tondo: dalla prevenzione primaria e secondaria alla cura personalizzata attraverso l’approccio multidisciplinare. Gli incontri del progetto “Melanomi: le differenze contano” sono pensati con una modalità fortemente interattiva che vedono il coinvolgimento anche di uno Street artist che, attraverso la sua opera, riassumerà graficamente i principali temi emersi. Infine, con l’obiettivo di essere più vicini ai pazienti e di renderli sempre più informati sulla gestione della loro malattia, è stata realizzata un’APP del progetto Melanomi contenente alcune delle principali informazioni emerse durante gli incontri sulla malattia, alimentazione, stile di vita e stati d’animo, e contenente degli utili tool per la gestione della patologia. L’APP è disponibile su Play Store e App Store.
 
 

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