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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Medici e professori aggrediti, esplode la paura: "Potenziare la vigilanza"

Dopo gli ultimi episodi di cronaca, scatta l'appello alle istituzioni: "Lavoratori costretti a fronteggiare carenze di organici, di mezzi, di strumenti. E' il risultato di chi in questi anni ha ritenuto di dover tagliare e risparmiare piuttosto che garantire servizi efficienti ai cittadini"

Esplode l'emergenza sicurezza nelle scuole e negli ospedali palermitani. Le ultime aggressioni hanno lasciato il segno. E adesso professori e medici lanciano l'allarme. Sul fronte sanità è intervenuto anche il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all'Ars, dopo l'ennesima aggressione avvenuta in un ospedale a Palermo. “Tutti i nodi vengono al pettine - dicono i deputati -. C'è un problema di sicurezza sul lavoro di medici e infermieri in ospedali, pronto soccorso e guardie mediche, che va affrontato. Queste categorie di professionisti, quotidianamente in prima linea, sono esposte più di altre al contatto con malati e familiari in momenti delicati della vita delle persone. Occorre potenziare le attività di vigilanza e di videosorveglianza nelle strutture ospedaliere e nei presidi sanitari. Il Governo regionale, oltre a esprimere solidarietà, elabori soluzioni efficaci a tutelare medici, infermieri e personale socio-sanitario in servizio in Sicilia”. 

Anche la Cgil, assieme alle categorie della Funzione Pubblica e della Scuola, interviene per chiedere di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori nei posti di lavoro. La richiesta viene ribadita con forza  dopo la sequela di aggressioni che a Palermo hanno colpito negli ultimi tempi, fino ai casi registrati in questi ultimi giorni, medici, infermieri, insegnanti, dipendenti comunali e operatori di ospedali, scuole e uffici comunali.  

“La continua campagna contro i lavoratori dei servizi pubblici ha prodotto l’ennesima aggressione nei confronti di un dipendente pubblico. Dopo quelle del presidio sanitario di Carini, del Di Cristina, di Villa Sofia, del Cervello, ora è toccato a un dipendente del Comune di Palermo. Tanti casi in una sola settimana vanno ben oltre il 'fisiologico' sconfinando nel patologico - dichiarano  il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca -. Occorre adottare tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori che si trovano ad affrontare un'utenza cui non viene spiegato che carenze di organici, di mezzi, di strumenti non dipendono dalla volontà dei dipendenti ma da chi in questi anni ha ritenuto di dover tagliare e risparmiare piuttosto che garantire servizi efficienti ai cittadini. Chi ha la responsabilità politica dei tagli e dei blocchi del turn over, e chi quella di organizzare e gestire i servizi e il personale, si assuma a la responsabilità di spiegare ai cittadini il perché dei disservizi, delle disfunzioni e delle attese tutelando anche l’incolumità fisica dei propri dipendenti”.

Per Leonardo La Piana, segretario Cisl Palermo Trapani, "Il clima di aggressione che si sta verificando nelle strutture ospedaliere della città, impone interventi immediati, spesso gli operatori si trovano a gestire situazioni complesse con lunghe code nelle aree di emergenza, con un numero insufficiente di personale, questo aumenta la tensione. Si potenzi la vigilanza e la sicurezza in tutte queste strutture, questa deve essere considerata una priorità. Un clima che si respira ultimamente anche negli uffici pubblici e nelle scuole con le aggressioni subite dai docenti. Premesso che mai nessuna forma di violenza può essere tollerata per nessun motivo, le istituzioni devono puntare sulla qualità di tutti i servizi pubblici. Bisogna affrontare anche con un tavolo in prefettura la questione sicurezza per quella che pare stia diventando una vera e propria emergenza che non può più pesare sulle spalle dei lavoratori che vivono, già sulla propria pelle, un continuo clima di sfiducia che sfocia in queste reazioni violente. Si intervenga subito concretamente”.

"Basteranno le sei aggressioni avvenute, nel giro di pochi giorni a Palermo, nei confronti del personale sanitario, per far comprendere alle istituzioni ad ogni livello che è arrivata l'ora di intervenire con urgenti misure drastiche?" si chiedono  il segretario regionale della Ugl Sanità, Carmelo Urzì, e il neo segretario regionale della Ugl medici Raffaele Lanteri. "Si è superato - dicono - ogni limite immaginabile, poichè non possiamo pensare minimamente che un operatore debba affrontare quotidianamente l'approccio con il delicato lavoro che è chiamato a svolgere, con la paura di poter essere aggredito da un momento all'altro ed una costante mancanza di serenità. Adesso - continuano Urzì e Lanteri - esigiamo una risposta forte sia a livello di un sostanzioso incremento dei livelli di prevenzione che normativo, con l'inasprimento delle pene nei confronti di coloro che si macchiano di gesti così vili ed incivili. Già da tempo abbiamo proposto l'impiego dell'esercito italiano, che sta svolgendo un ottimo lavoro di deterrenza nelle strade delle città metropolitane siciliane, ma non si comprende ancora oggi il perchè questo utile servizio non può essere esteso anche ai nosocomi, tenuto conto che il personale militare non manca. Ci accodiamo - concludono - alla richiesta del presidente della Regione Nello Musumeci e dell'assessore regionale al ramo Ruggero Razza, per l'attivazione in tutte le province dei comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, affinchè i prefetti siciliani possano trovare una soluzione dura nella lotta a quella che, ormai, non è una più mosca bianca ma una triste consuetudine. Quel che ci auguriamo, infine, è che si faccia presto il governo poichè i nuovi ministri dell'interno e della giustizia saranno chiamati ad individuare mezzi di contrasto efficaci, a partire da norme che non consentano più agli aggressori di rimanere praticamente impuniti".

Anche dal settore della scuola arriva la stessa richiesta. “Ci vuole una presa di posizione forte per la tutela di tutti i lavoratori e per ripristinare regole di lavoro corrette e adeguate, in modo da scardinare questo sistema di aggressività che colpisce tutto il personale della scuola – dichiara il segretario generale della Flc Cgil Palermo Franca Giannola –. Nella scuola c'è una situazione di malessere diffuso dovuto al  disagio socioeconomico di tante famiglie, a un arretramento culturale e al  misconoscimento di valori come il rispetto del lavoro e quindi del lavoratore.  C'è una aggressione fisica, più eclatante, ma c'è un atteggiamento verso il personale che è di contrasto e non di collaborazione. Questo malessere diffuso che comporta che, assieme alla campagna denigratoria sui fannulloni negli uffici, la gente si rivolti contro i front-office, lì dove ci si relaziona con il pubblico, in particolare nella scuola e negli ospedali”.

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