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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Violenza negli ospedali, vertice in Prefettura: "Più guardie giurate e telecamere"

Oltre ai problemi relativi all'ordine pubblico si è discusso degli aspetti organizzativi e logistici. L'assessore Razza: "Monitoraggi sui pronto soccorso e le attese, pena decadenza per i direttori"

Videosorvglianza e guardie giurate in tutti gli ospedali e presidi sanitari, ma anche monitoraggi sui tempi d’attesa nei pronto soccorso, interventi strutturali e altro ancora. Sono solo alcuni dei punti affrontati oggi nel corso dell'incontro in Prefettura sull’escalation di violenza negli ospedali e sulle contromisure da adottare per reprimere il fenomeno. Tra i presenti, oltre all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, al questore Renato Cortese e al direttore dell’Asp Antonio Candela, anche direttori generali degli ospedali palermitani, il presidente dell’associazione “Donne medico” Marina Rizzo e il consigliere dell’ordine regionale dei medici Antonio Iacono. A fare gli onori di casa il prefetto Antonella De Miro che ha dichiarato all’Ansa: "E' stata una giornata di valutazioni e decisioni. Vorrei premettere che, a fronte di un numero elevatissimo di ingressi ai pronto soccorso di Palermo (un milione di ingressi l'anno), abbiamo assistito a un numero molto basso di aggressioni". Dichiarazione che ha fatto un po’ storcere il naso ad alcuni invitati.

Se da un lato il Prefetto è intervenuto in merito all’ordine pubblico parlando di "aggressioni intollerabili", l’assessore Razza ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti logistici e organizzativi degli ospedali. "Abbiamo previsto un piano di monitoraggio dei pronto soccorso che sarà presentato alla Regione insieme a un aumento dei controlli nelle strutture sanitarie. Sono previsti anche interventi strutturali e in tal senso ci saranno investimenti per 45 milioni di euro, a partire dal Cervello". All’attenzione dell’assessore alcuni punti fondamentali: monitoraggi sui dati delle performance e dei tempi attesa, un progetto regionale sulla qualità percepita con questionari da sottoporre agli utenti, linee guida sul sovraffollamento, progetti di accoglienza e indicazioni precise sui tempi di permanenza nei pronto soccorso. Obiettivi per i quali i direttori degli ospedali risponderanno professionalmente, pena la loro decadenza.

Altro argomento trattato quello relativo alla carenza di personale. "Dobbiamo capire - ha aggiunto Razza - la ragione per cui vanno deserti molti bandi per i medici. Molto probabilmente perché prevedono contratti troppo brevi (anche di tre mesi) e quindi sono poco appetibili". Ma secondo alcuni medici e primari il problema sarebbe riconducibile proprio al clima che si respira nei "pronto soccorso", primo "filtro" tra utenti e sistema sanitario. Altra nota dolente la mancanza di una formazione adeguata per la gestione del lavoro nelle aree di emergenza. Sono più dieci le aggressioni registrate da inizio anno a ora, ma altre non sarebbero state neanche denunciate. Per mantenere alta l’attenzione domani l’Ordine dei medici di Palermo ha organizzato un sit in a piazza Castelnuovo alle 15.30.

“Alla grande attenzione del prefetto - ha dichiarato Rosalba Muratori, presidente regionale del Sindacato medici italiani - è seguita la valutazione dei problemi di sicurezza rilevati dall'assessore Razza e che sono alla base di un lavoro che ha anticipato e che porterà alla riqualificazione dei presidi di continuità assistenziale (guardia medica), come pure  ad un programma di interventi strutturali per potenziare pronto soccorso e presidi territoriali di assistenza (Pta) prevedendo un miglior piano di accoglienza dei pazienti. Un cronoprogramma di interventi strutturali fermo da oltre 10 anni che speriamo sia a una vera svolta". Ma nelle prossime settimane saranno organizzati altri incontri per affrontare le questioni dibattute oggi e iniziare trovare delle soluzioni concrete.

Queste le proposte dello Smi presentate al tavolo: legge a tutela del personale sanitario (pubblico ufficiale), effettività ed efficacia delle pene per chi aggredisce un professionista sul posto di lavoro, nel corso della sua attività, comprese visite domiciliari e interventi di emergenza (arresto immediato in flagranza di reato e processo per direttissima); modernizzazione delle strutture, messa in sicurezza degli ambulatori, tele-sorveglianza collegata alle forze dell’ordine, servizio di vigilanza, nessuna chiusura delle postazioni di guardia medica, potenziamento del territorio con ambulatori diagnostici, percorsi diagnostico-terapeutici individuati e prestabiliti territorio-ospedale mediati dal 118, con protocolli ben definiti, triage infermieristico supervisionato da un medico, aree di attesa differenziate per i codici rossi e gialli (la prima), verdi e bianchi (la seconda), percorsi definiti per i pazienti fragili, anziani e portatori di handicap, soggetti psichiatrici. nuove forme di assistenza domiciliare e residenziale alternative al ricovero, campagna di informazione e sensibilizzazione con i cittadini, commissione di indagine e studio per analizzare e quantificare il fenomeno.

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