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Cronaca

Un "sì" medievale: matrimonio in maschera alla Fonderia Oretea

Giulietta lei, crociato lui: nozze sui generis per una coppia palermitana che ha deciso di celebrare il giorno più importante della loro vita in abiti medievali. Si sono adeguati anche amici e parenti, vestiti da vichinghi, vampiri e Minions: "Fate ciò che vi fa stare bene"

Lei è disposta a morire per amore. Lui per i suoi ideali. Un'unione quasi impossibile ma che supera le barriere dello spazio e dei tabù. "Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita", scriveva William Shakespeare nell'atto IV de "La Tempesta". Il racconto che segue non è però tratto da un romanzo medievale. Non c'è, infatti, alcun finale straziante ma solo un "to be continued...". La storia è ambientata a Palermo, in età contemporanea, e ha per protagonisti due giovani che hanno deciso di siglare la loro unione in un modo singolare. Un po' per alleggerire l'ansia di quel momento, un po' per sentirsi pienamente se stessi anche durante il fatidico sì. Copricapo dorato, lungo abito rosso, ricami e una rosa rossa lei, tunica, cappuccio e una spada luccicante per lui. Miriam Giampino e Manuel Santoro, entrambi 30enni, infermiera lei e sommozzatore lui, il 10 febbraio scorso hanno deciso di sposarsi all'ex Fonderia Oretea, vestiti dalla Giulietta shakespeariana e da un crociato alla conquista della Terra Santa. 

Non solo loro, però, hanno "sfilato" in abiti medievali. A tutti gli invitati era stato chiesto, infatti, di vestirsi in maschera. Così, tra amici entusiasti e parenti un po' scettici, quasi tutti hanno aderito alla richiesta dei due innamorati. Chi da vichingo, chi da vampiro, chi da Minion. Accanto agli sposi, pronti ad apporre la propria firma, una donna degli anni '30 e un pericoloso gangster. Persino il cane della famiglia di Manuel era vestito da leone, con un'imponente criniera a cingergli la testa. A fotografare l'impavido crociato e la bella Giulietta, i mille volti di Joker e del suo obiettivo. 

Le nozze in maschera - Foto Gianluca Perniciaro

Il coronamento di una vita insieme fatta di giochi e scherzi e iniziata per caso, 15 anni prima, durante un campeggio. "All'inizio - racconta Miriam - non ci siamo piaciuti. Poi è nata un'amicizia che dopo un anno di complicità si è trasformata in altro. Abbiamo sempre affrontato tutto giocando". Una scelta istintiva e improvvisa quella del matrimonio in maschera. "Stiamo insieme da 15 anni - continua - conviviamo da 3, praticamente abbiamo passato metà della nostra vita insieme, ci diciamo spesso per scherzare. Io sono rimasta incinta e abbiamo deciso di rendere ufficiale la nostra unione. Quando abbiamo comunicato a mio suocero la data, lui ci ha detto che era Carnevale. Da lì io e Manuel ci siamo guardati e ci siamo detti 'perché no?' Facciamolo a modo nostro".

Non tutti, però, hanno preso positivamente la loro scelta. "Mio cugino - ad esempio - ci ha detto che siamo stati dissacranti. Noi però abbiamo abbiamo deciso di non farci fermare e di lasciarci trascinare dagli eventi, come abbiamo sempre fatto. Un momento particolarmente divertente è stato quello in cui siamo arrivati alla Real Fonderia ed è uscita la coppia che si è sposata prima di noi. Tutti gli invitati, infatti, si sono catapultati a fare le foto con noi. Gli sposi non saranno stati felicissimi".

Tra due mesi, però, a rendere ancora più piene e divertenti le vite di Miriam e Manuel arriverà la piccola Leila. E, riguardo al futuro della loro piccola, la dolce Giulietta non ha dubbi: "Vorrei che crescesse con la mente aperta, lontana da preconcetti e libera di scegliere ciò che la fa stare bene. Cercheremo di trasmetterle i nostri valori, ma non oltrepassando il suo libero arbitrio. E' ciò che vogliamo anche dire ad altre coppie come noi. Non fatevi fermare dai pregiudizi, fate ciò in cui credete e che vi fa stare bene. La vita è la vostra, scegliete voi come viverla".

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