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Cronaca

Calunnia, Ciancimino nuovamente indagato: lo accusa il segretario generale del Quirinale

Il figlio dell'ex sindaco, don Vito, nel 2012 rivelò ai magistrati di Caltanissetta e Palermo una nuova versione sulla presunta identità del signor Franco, lo 007 coinvolto nella presunta trattativa Stato-mafia, indicando il nome di Ugo Zampetti

Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco don Vito, è di nuovo accusato di calunnia. Questa volta è il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, ad averlo querelato. Nel 2012 Ciancimino rivela ai magistrati di Caltanissetta e Palermo una nuova versione sulla presunta identità del signor Franco, il personaggio dei servizi coinvolto nella presunta trattativa Stato-mafia, colui che avrebbe tenuto i rapporti tra il padre e le istituzioni, indicando proprio Zampetti.

Le dichiarazioni non sono mai state ritenute credibili dalle due procure siciliane. Solo un mese fa il pm di Caltanissetta, Stefano Luciani ha chiesto la condanna a 5 anni e 9 mesi di Massimo Ciancimino, accusato di calunnia. Secondo il pm Ciancimino avrebbe incolpato falsamente l’ex funzionario del Sisde Lorenzo Narracci di avere avuto un ruolo di intermediario tra il padre Vito, il boss Bernardo Provenzano e il fantomatico "signor Franco". 

Ciancimino, che al processo sulla Trattativa è imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, si trova in carcere per scontare la condanna definitiva per avere nascosto della dinamite nel giardino di casa. 

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