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Cronaca

Investì la ex moglie ferendola, la Cassazione: “Resti ai domiciliari”

I supremi giudici hanno confermato la misura cautelare nei confronti di un marito separato che investì la ex consorte stringendola tra un muro e una ringhiera. Lui sosteneva che “la vicenda si innestava in un contesto familiare connotato da fortissima tensione"

Confermati dalla Cassazione gli arresti domiciliari, in attesa del processo, per un marito separato che nei mesi scorsi a Palermo ha investito la ex moglie con la macchina stringendola tra un muro e una ringhiera e procurandole così la frattura scomposta e pluriframmentaria del femore e la frattura della tibia della gamba destra, oltre a numerose lesioni.

L'uomo di 31 anni, G.L., ha fatto ricorso alla Suprema Corte contro l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palermo lo scorso 21 gennaio e convalidata dal Tribunale del riesame il sette febbraio. Ha provato a sostenere che i giudici di merito non avevano considerato che “la vicenda si innestava in un contesto familiare connotato da fortissima tensione" e che la testimonianza del fratello della ex moglie e della cognata, presenti all'investimento, era da prendere con le pinze per via del "malanimo e del rancore" nei suoi confronti.

I supremi giudici - con la sentenza 39489 - hanno ritenuto non fondate le obiezioni rilevando che l'ordinanza di custodia ha messo in luce "un organico accertamento della spregiudicata personalità dell'uomo, proiettata ad azioni violente contro la donna", tanto che "prima di investirla con l'auto e di provocarle le molteplici e gravi lesioni, le aveva sferrato uno schiaffo". Il ricorso dell'ex marito violento è stato così dichiarato "inammissibile" con condanna a versare mille euro alla cassa delle ammende. (Ansa)

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