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Cronaca

Marineo, protesta per la revoca Suap in forma associata

L'Amministrazione ha sottoposto all’esame del Consiglio Comunale di chiudere lo sportello unico delle attività produttive in forma associata con i comuni di Bolognetta, Godrano e Cefalà Diana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Ancora una scelta discutibile dell’amministrazione comunale di Marineo, che sottopone all’esame del Consiglio Comunale di chiudere lo sportello unico delle attività produttive in forma associata con i comuni di Bolognetta, Godrano e Cefalà Diana. Si tratta di un importante servizio che consente la semplificazione e l’accelerazione delle procedure amministrative, permettendo ai cittadini di aprire in un solo giorno nuove attività commerciali ed artigianali. Se tale proposta sarà accolta in Consiglio, gli operatori, per espletare la documentazione necessaria per fare impresa, dovranno necessariamente rivolgersi alla Camera di Commercio di Palermo.

“Continua inesorabile – dice la coordinatrice locale del Pd, Barbara Cangialosi – il percorso di autoisolamento del comune di Marineo: dopo lo smantellamento dell’Unione dei comuni si va verso la chiusura del SUAP. Il nostro comune e i centri a noi associati in questi anni, grazie a tale sportello, hanno consentito a tantissimi cittadini di aprire una nuova azienda in un solo giorno, con un semplice documento di inizio attività (DIA), con uno snellimento burocratico senza precedenti. Non si capisce perché adesso si vuole distruggere ciò che di buono altri avevano costruito con passione e fatica”.

“Lo sportello unico di Marineo – dice il deputato del Pd Franco Ribaudo – è stato uno dei fiori all’occhiello della precedente amministrazione, realizzato con passione dall’allora vicesindaco Trentacosti ed invidiato da tanti amministratori proprio per le innovazioni che introduceva. Mentre tutti i comuni vanno verso l’aggregazione, la costituzione di convenzioni per l’unificazione dei servizi, come le norme oggi impongono agli enti locali per abbattere i costi e migliorare l’efficienza e l’efficacia nel territorio, non si capisce se quest’atto risponda ad una azione ritorsiva nei confronti degli addetti all’ufficio, oppure se vuole essere una scelta che prelude ad una nuova organizzazione e ad un nuovo organigramma dei servizi, che comunque non assicurerebbe una migliore funzionalità rispetto all’attuale. In pochi mesi sono tanti i passi falsi compiuti della amministrazione: lo smantellamento dell’Unione dei comuni, l’errata applicazione della Tares, le politiche di trasporto scolastico, quelle delle opere pubbliche e il caos cimitero. Una miopia politica senza precedenti che ora colpisce anche lo sportello unico per le imprese”

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