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Cronaca Terrasini / Via Impastato Peppino

Terrasini, Legambiente: il mare nei pressi della Praiola è inquinato

La presenza di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali nell'acqua analizzata supera i limiti imposti dalla legge

Il mare in località Porto Diga Foranea, nei pressi dei faraglioni a destra della spiaggia la Praiola, a Terrasini, è fortemente inquinato. A dirlo sono i biologi di Legambiente che tengono sottocontrollo la salute dei nostri mari con un monitoraggio scientifico annuale. Lo staff di Goletta Verde nei giorni scorsi ha fatto tappa anche in Sicilia ed ha riscontrato in un tratto di mare a destra della spiaggia di Terrasini un'alta presenza di Escherichia coli (>1000 Ufc/100 ml) e di Enterococchi intestinali (> 400 Ufc/100 ml).

Cos'è l'Escherichia coli. E' un batterio. Vive nella parte inferiore dell'intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l'uomo), ed è necessario per la digestione corretta del cibo. La sua presenza nell'acqua segnala la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, insieme agli enterococchi). Il limite accettato per le acque marine è di 500 UFC/100 ml.

"Nelle acque destinate al consumo umano, nelle acque di piscina, nelle acque adibite alla balneazione, ma anche in altri tipi di matrici (per es. alimenti, cosmetici) - si legge su Wikipedia - è prescritta l’assenza obbligatoria di Escherichia coli in relazione al suo ruolo di indicatore primario di contaminazione fecale. La mancata rispondenza al valore parametrico stabilito costituisce una non-conformità del prodotto (acqua, alimento, ecc.)"

L'Escherichia coli può infatti provocare nell'uomo malattie intestinali ed extra-intestinali come infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite, setticemia e polmonite.

Nel 2011 la presenza di questo batterio in alcuni germogli di soia (ingeriti crudi) in Europa ha provocato anche 22 morti.

Gli Enterococchi intestinali. Anche in questo caso si tratta di batteri (di forma sferica disposti a catenelle). Fanno parte della flora microbica intestinale umana e animale. La loro presenza è indice di contaminazione fecale. Il limite accettato per le acque marine è di 200 UFC/100 ml.

Le analisi di Legambiente. Vengono effettuate in particolari punti critici (nel punto in cui è stata prelevata l'acqua ci troviamo nei pressi del luogo dove sfocia il torrente Furi) , e seguono parametri microbiologici e chimico fisici. Quelle chimiche "vengono fatte direttamente sul sito con strumentazione da campo", si legge nello studio. Per effettuare quelle microbiologiche invece, vengono prelevati dei campioni che vengono racchiusi in barattoli sterili e conservati in frigorifero per un massimo di 24 ore. Il giorno stesso, poi, nei laboratori mobili vengono analizzati.

Divieto di balneazione? Il tenente della Capitaneria di porto di Terrasini Boellis, contattato da PalermoToday, fa sapere che "non è competenza dell'Autorità Marittima, bensì del sindaco, nella veste di Autorità Sanitaria in sede locale, emettere un'ordinanza di balneazione".

Il sindaco Massimo Cucinella ieri faceva sapere di non aver ancora ricevuto notizie ufficiali e dunque non sono ancora stati presi provvedimenti. Dallo scorso 28 marzo e per tutta la stagione 2013 la balneazione è già vietata nel tratto di mare dove sfocia il fiume Nocella, in località San Cataldo, e anche nel porto. Qui l'ordinanza che introduce il divieto.

Ecco la zona del porto già sottoposta a divietoZonaPorto_divietoBalneazion-2:

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