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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Le chiacchiere sulla Trattativa in pasticceria: Mannino condannato per diffamazione

Corte d'Appello di Roma ribalta sentenza: l'ex ministro aveva chiamato “mitomane” una cronista che aveva ascoltato una conversazione tra lui e l'onorevole Giuseppe Gargani

La Corte di Appello di Roma ha condannato Calogero Mannino al pagamento di 30 mila euro, oltre agli interessi legali, in favore di Sandra Amurri, giornalista del Fatto quotidiano difesa dall'avvocato Martino Umberto Chiocci, e alla rifusione delle spese del doppio grado di giudizio.

I fatti risalgono al 21 dicembre 2011 quando la Amurri, seduta ai tavolini di una nota pasticceria romana vicino a piazza del Parlamento, ascoltò "involontariamente" un colloquio tra due deputati, Calogero Mannino e Giuseppe Gargani, che riguardava l'indagine sulla presunta "trattativa" Stato-mafia.

Mannino, all'epoca indagato (ma il processo lo vedrà assolto per "non aver commesso il fatto" sia in primo grado che in appello), querelò la giornalista per diffamazione dopo la pubblicazione, il 10 marzo 2012 su "Il Fatto Quotidiano", di un articolo inerente proprio la conversazione per la quale tra l'altro era stata anche ascoltata come testimone in due processi.

L'ex ministro, che si era difeso dichiarando che si trattava del "delirio di una mitomane" o della "provocazione di una spia in servizio", si difese spiegando che la conversazione era una "menzogna organizzata", frutto di "una fantasia eccitata" e in primo grado il Tribunale di Roma gli diede ragione riconoscendo nelle sue parole un legittimo diritto di critica. Decisione che però adesso è stata ribaltata dalla Corte d'Appello di Roma, che, in secondo grado, ha dato dunque ragione alla Amurri, decidendo per la sussistenza della diffamazione nei suoi confronti e stabilendo il risarcimento a favore della giornalista.

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