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Cronaca

Il mondo del corteo, dall’orafo al contadino: “Così non si campa più”

E' un movimento eterogeneo e variegato quello dei Forconi che è sceso in piazza a Palermo. "Chiediamo lavoro e dignità. Il diesel è alle stelle, sono sceso in piazza per il futuro dei miei figli”

Ci sono l'ingegnere, il carpentiere, il pensionato, l'autotrasportatore, il disoccupato, il bracciante agricolo, lo studente, il commerciante, il contadino, il fabbro e pure l'orafo. E' un movimento eterogeneo e variegato quello dei Forconi che è sceso in piazza a Palermo, paralizzando la città chiedendo, tra l'altro, l'eliminazione dell'Imu e dell'Ici sui fabbricati rurali e terreni, sconti per i carburanti e i pedaggi. Per le strade sventolano le bandiere tricolore e della Sicilia con il simbolo della Trinacria, ci sono gli studenti e i giovani dei centri sociali. "Chiediamo lavoro e dignità - dice Salvatore Calderaro, che di mestiere fa l'autotrasportatore a Pachino(SR) - Il diesel è alle stelle, sono sceso in piazza per il futuro dei miei figli. Vogliamo che vengano abbattuti i costi del carburante, così non si può piu" andare avanti".

Ha gli occhi profondi, il volto e le mani segnate dal lavoro nei campi Giusto Bonanno, che ha 60 anni ed insieme alla moglie gestisce un'azienda agricola a Misilmeri(Pa). "Produco ortaggi e frutta biologia - dice - Ho circa sette ettari di terra, faccio questo lavoro da sempre, ma i costi sono insostenibili, in questo momento siamo solo in perdita. Non riesco a vendere tutto quello che produco e spesso sono costretto a rivolgermi ai mercati convenzionali, per vendere a prezzi uguali a quelli di altri prodotti che non sono biologici la frutta e la verdura. I consumatori questo nemmeno lo sanno".

Anche Salvatore Sparrano, 50 anni, fa l'agricoltore, e vive a Floridia nel siracusano. Produce agrumi. "Per coltivare un ettaro di terra spendo circa 3 mila euro tra elettricità e costo del gasolio per i trattori. Un chilo di arance all' ingrosso viene pagato 80 centesimi, sono perennemente in perdita. A settembre non sono riuscito a pagare le bollette e mi hanno staccato la corrente elettrica. Se non cambia qualcosa sarò costretto ad abbandonare la campagna". Viene da Mineo (Ct), Carmelo Balbo, che ha 48 anni e un'azienda agricola di 70 ettari adibita alla coltivazione di carciofi e cereali. "I costi di produzione - dice mentre in mano tiene un grosso Forcone, simbolo del movimento - rispetto a quattro anni fa sono aumentati del 300 per cento. Per coltivare un ettaro di terra, solo per i carciofi, spendo 5 mila euro e un 'capolino' lo vendo a 10 centesimi. Per trasportali all'ingrosso e nei mercati di Roma o Napoli si aggiunge un ulteriore costo di 15 centesimi a pezzo, non ci guadagno in pratica niente. Il prezzo al dettaglio, però, di un solo carciofo puòarrivare anche a 2 o 3 euro". Di mestiere fa l' orafo Gaspare Blundo, che ha 38 anni e vive a Palazzolo Acreide (SR). "Partecipo alla mobilitazione - dice - per solidarietà, condivido pienamente la piattaforma del movimento". (fonte Ansa)
 

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