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Cronaca

La battaglia di Giorgia in nome della mamma che ha lavorato fino alla morte

Una ragazza di 21 anni si sta battendo per far approvare una legge che permetta ai professionisti in malattia di posticipare le scadenze per i clienti: l'iniziativa lanciata sulla piattaforma GoFundMe

“Ho fatto delle liquidazioni Iva con la carta igienica dell’ospedale mentre le mie lacrime bagnavano tutto”, scriveva così sui social Anna Imbruce, commercialista 53enne di Palermo che ha continuato a lavorare fino a poco prima di morire di un cancro al colon. Adesso la figlia 21enne, Giorgia Cassata, si sta battendo per far approvare una legge che permetta ai professionisti in malattia di posticipare le scadenze per i clienti.

Intanto, sulla piattaforma GoFundMe il commercialista direttore di Fiscal Focus, Antonio Gigliotti, ha fatto partire una raccolta fondi per permettere alla ragazza di riprendere gli studi. “Anna - scrive - collega commercialista, non ha mai smesso di lavorare, anche nel dolore e nella sofferenza che queste le provocavano, perché il suo studio non poteva chiudere”.

“Da parte sua, Giorgia - prosegue - ha lasciato la scuola, i suoi sogni e le sue ambizioni per poter aiutare la mamma e la sua famiglia in un momento così difficile”. “Se anche tu - conclude - come tanti colleghi, vuoi aiutarla a ricominciare a sognare, dona il tuo abbraccio”. Intanto di “abbracci” ne sono arrivati molti, dato che sono stati raccolti più di 22mila euro, mentre la campagna è stata condivisa sui social oltre mille volte. Si può raggiungere al link https://gf.me/v/c/4srp/un-abbraccio-a-giorgia.

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