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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castelbuono

"Maltrattamenti e torture contro 23 disabili", revocate le misure a due infermieri: possono tornare al lavoro

La decisione del gip di Termini Imerese per i professionisti interdetti per un anno. Sono indagati nell'ambito dell'inchiesta "Relax" di dicembre scorso sulle presunte violenze inflitte agli ospiti della "Suor Rosina La Grua" di Castelbuono

Il gip di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, ha deciso di revocare la misura interdittiva inflitta a due infermieri nell'ambito dell'inchiesta "Relax", su presunti maltrattamenti e torture ai danni di 23 pazienti ospitati nella struttura di Castelbuono "Suor Rosina La Grua", che per un anno non avrebbero potuto svolgere la loro professione.

Il giudice, accogliendo la richiesta degli avvocati Manfredi Novara e Luca Agostara, che difendono l'indagato, Fabrizio Cucco, e quella dell'avvocato Giuseppe Minà, che assiste Claudia Rezmerita Mocanu, ha deciso di lasciarli del tutto liberi. Questo anche perché di recente sono state prorogate le indagini (e la definizione del processo quindi non si preannuncia breve).

Nel caso di Cucco, gli avvocati hanno anche anche messo in evidenza che l'infermiere sta pagando un mutuo (cosa insostenibile senza lavorare) e che ha appena ricevuto una proposta di assunzione. 

Cucco era inizialmente finito agli arresti domiciliari, ma il Riesame aveva deciso di sostituire la misura con quella dell'interdizione dall'esercizio della professione per un anno, il 28 dicembre scorso. Ora, con la decisione del gip, è venuta meno anche quest'ultima restrizione. Stessa decisione per la collega Rezmerita Mocanu. 

Lo scenario emerso dalle indagini della Procura di Termini aveva lasciato "senza fiato" lo stesso gip Lo Piparo, che il 17 dicembre scorso aveva disposto 17 arresti, Nella struttura di Castelbuono, infatti, "ogni elementare diritto è violato con inusitata freddezza ed un'impietosa indifferenza", aveva scritto nell'ordinanza di custodia cautelare. Gli inquirenti non avevano esitato a parlare di "lager".

L'inchiesta era stata chiamata "Relax" in relazione all'omonima stanza, dove gli ospiti disabili sarebbero stati rinchiusi per ore, lasciati anche senza cibo e tra i loro bisogni, nonostante le urla e le richieste di uscire.
 

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