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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Maltempo senza fine: strade come fiumi, scatta un'altra allerta meteo

Città e provincia di nuovo in tilt, allagamenti e alberi caduti. Controlli sul ponte di Bolognetta, sulla statale Palermo-Agrigento. Per sostenere la Sicilia è stato attivato il numero 45500 per la raccolta dei fondi. Acque torbide negli invasi, possibili cali o interruzioni di fornitura idrica

Proseguono le condizioni di allerta meteo per rischio idrico e idrogeologico. La Protezione Civile Regionale ha emesso un nuovo bollettino valido fino alle 24 di domani sera (domenica 4 novembre), che mantiene il livello di allerta rossa fino a stasera e lo abbassa ad arancione per domani (il bollettino della Protezione Civile della Protezione Civile è raggiungibile a questo indirizzo).

Sono decine gli interventi dei vigili del fuoco e degli uomini della protezione civile per la caduta di alberi e massi tra Palermo e la provincia. A Palermo numerose strade si sono trasformate in fiumi in centro e in periferia (ad esempio in viale Michelangelo, corso Calatafimi e viale Lazio). Quasi impraticabile via Ugo La Malfa, registrati allagamenti in viale Regione Siciliana e in diversi sottopassi cittadini. Strade come torrenti anche nel centro storico (su tutte via Porta di Castro a Ballarò).

Notevoli problemi per la viabilità. Controlli sul ponte nei pressi della Palermo-Agrigento all'altezza di Bolognetta. E' stata valutata l'ipotesi di chiuderlo, poi al termine di alcune verifiche è arrivata la decisione di tenerlo aperto ma con modifiche sostanziali sulla circolazione. "Al momento abbiamo optato per il senso alternato - ha detto a PalermoToday il sindaco Gaetano Grassadonia -. Anas farà le dovute verifiche per ciò che gli compete come anche la provincia di Palermo".

Interventi effettuati nei comuni di Cinisi, Terrasini, Monreale. A Campofelice di Fitalia i vigili del fuoco sono riusciti a raggiungere una famiglia rimasta isolata. Sono in corso controlli sulla strade provinciali 138 e 10. Il maltempo ha causato guasti alla rete elettrica, risolti da personale dell’Enel, nei comuni di Giuliana, Contessa Entellina, Partinico e presso la Diga Gammauta. Dalle 17 è stata ripristinata la circolazione ferroviaria tra Palermo e Agrigento.

E intanto a causa del "prolungato e notevole aumento della torbidità delle acque prelevate dagli invasi e causato dal maltempo degli ultimi giorni, e del conseguente mancato approvvigionamento ai serbatoi cittadini e provinciali - fanno sapere dall'Amap - potrebbero verificarsi dei disservizi consistenti in una forte riduzione delle pressioni in rete fino all'interruzione dell'erogazione idrica".

E' in corso il costante monitoraggio dei parametri di processo al fine di consentire il ripristino della normale funzionalità  degli impianti. "Per qualsiasi informazione - dicono dagli uffici Amap - si potrà telefonare al numero 091.279111 (risponditore automatico) o al numero verde 800-915333 / 800-050911 (esclusivamente da telefono fisso)".

E per sostenere la Sicilia devastata dal maltempo, dalla mezzanotte del 4 novembre sarà attivo il numero 45500 per dare un contributo di solidarietà attraverso una raccolta fondi, come già previsto per le popolazioni di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria. A comunicarlo è stato il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell'Interno, che esprime "vicinanza ai siciliani che stanno vivendo giorni difficili per le conseguenze dell'ondata di maltempo che ha flagellato l'Isola".

E nella questione maltempo si fanno sentire anche gli animalisti che chiedono che in Sicilia venga sospesa la caccia. Così Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani onlus: "La Regione Sicilia sta vivendo un grave stato di emergenza e dovrebbe sospendere l'attività venatoria. Gli animali selvatici sono allo stremo e vanno tutelati. Il loro habitat è stato gravemente danneggiato, con una perdita del 25% del patrimonio forestale. Bisogna dare la possibilità alla fauna di poter affrontare l'inverno. È un atto di responsabilità verso la vita. Vi sono tutti gli elementi per applicare le leggi vigenti, bloccando la caccia, per evitare un ulteriore impatto ambientale negativo. La stessa Costituzione considera la fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato. Quest’aggressione autorizzata alla biodiversità è un attentato alla sopravvivenza delle popolazioni di molte specie selvatiche e rischia di trasformarsi in una catastrofe. Il territorio e gli animali hanno bisogno di un atto di civiltà contro la pressione dei cacciatori. Lo chiedono i cittadini, in gran maggioranza contrari alla caccia, che desiderano proteggere l’ambiente e il patrimonio faunistico. Non ascoltare la loro voce sarebbe un atto criminale”, conclude Caporale.

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