Mafia, fornì esplosivo per la strage di Capaci: D'Amato sceglie di collaborare
Si tratta di Cosimo D'Amato, il pescatore di Santa Flavia già condannato a 30 anni di carcere. Secondo i magistrati, aiutò i boss di Brancaccio a reperire il tritolo. La decisione di pentirsi è emersa durante l'udienza del nuovo processo che si celebra a Caltanissetta
C'è un nuovo pentito nel processo per la strage di Capaci del 23 maggio 1992, quando la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. A collaborare con i magistrati è Cosimo D'Amato, già condannato con il rito abbreviato a 30 anni di carcere per la strage.
Secondo i magistrati D'Amato, pescatore di Santa Flavia, è l'uomo che avrebbe aiutato i boss di Brancaccio a reperire l'esplosivo da alcune bombe della seconda guerra mondiale rimaste in fondo al mare usato sia per Capaci, sia per Roma e Firenze.
La collaborazione di D'amato con i magistrati è emersa durante l'udienza del nuovo processo per la strage, che si celebra davanti alla Corte d'Assise di Caltanissetta. Il pm della Dda Stefano Luciani ha chiesto l'audizione di D'Amato.
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