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Capaci bis, la Cassazione conferma i quattro ergastoli

Dopo quasi quattro ore di camera di consiglio, i giudici della seconda sezione penale di piazza Cavour hanno rigettato i ricorsi degli imputati e hanno confermato anche l'assoluzione per Vittorio Tutino

La Corte di Cassazione ha confermato gli ergastoli per Salvatore Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello nel processo Capaci bis. Dopo quasi quattro ore di camera di consiglio, ieri sera i giudici della seconda sezione penale di piazza Cavour hanno rigettato i ricorsi degli imputati e hanno confermato anche l'assoluzione per Vittorio Tutino. Accolta in toto quindi la sentenza della Corte d'assise d'appello di Caltanissetta, emessa nel luglio 2020, le quattro condanne e l'assoluzione diventano ora definitive. Per Tutino il sostituto procuratore generale di Cassazione Lelia Cardia oggi aveva chiesto che fosse celebrato un processo di appello bis.

"La conferma della sentenza emessa dalla Corte di assise di Caltanissetta sulla strage di Capaci è un contributo importante per l'accertamento della verità su uno dei fatti più gravi della storia italiana". A dirlo all'Adnkronos è il Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, che era stato il Presidente della Corte d'assise che presiedeva il processo di primo grado del Capaci bis. Sentenza confermata sia in appello che, stasera, in Corte di Cassazione.

"La sentenza peraltro segnala la completa possibilità che dietro questo drammatico evento ci sia una convergenza di interessi tra Cosa nostra e centri di potere esterni - dice Balsamo -. Questa conclusione viene raggiunta essenzialmente sulla base di due elementi: le dichiarazioni di Antonino Giuffrè a proposito dei sondaggi preventivi che sarebbero stati effettuati da Cosa nostra presso ambienti politici ed economici prima di dare avvio alla strategia stragista e la decisione di salvare Riina che il 4 marzo 1992 comunicò a Vincenzo Sinacori che bisognava porre termine alla missione romana, perché c'erano cose più importanti che sarebbero state realizzate in Sicilia".

E aggiunge: "Questa sentenza accerta in maniera inconfutabile la fase preparatoria dell'attentato ma al tempo stesso apre la strada a un ulteriore lavoro di ricerca della verità che può essere il modo migliore per onorare la memoria di un grande magistrato come Giovanni Falcone". "La strage di Capaci ha rappresentato un punto di svolta nella coscienza civile nel paese e nell'azione di Stato contro la criminalità organizzata - spiega Balsamo- essa ha costituito l'inizio della fine di un'epoca in cui la mafia dei corleonesi poteva contare su un rapporto di alleanza con il mondo sociale, economica e politico". Poi Balsamo ringrazia la giudice a latere del processo di primo grado del Capaci bis, Graziella Luparello, oggi gip a Caltanissetta. "La ringrazio per la straordinaria collaborazione in questo processo, un vero e proprio punto di riferimento".

Così all'Adnkronos Tina Montinaro, vedova di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone, morto anche lui nella strage di Capaci: "Non ci aspettavamo niente di diverso. E' chiaro che siamo sempre alla ricerca della verità, tutta la verità, visto quello che poco alla volta sta emergendo. Non ci accontentiamo degli ergastoli, vorremo sapere tutto quello che è successo e perché è successo". 

fonte Adnkronos

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