Brusca parla in tv: "Riina era diabolico, ci faceva convivere e ci metteva in contrasto"
Domani sera su La7 lo speciale sul capo dei capi di Corleone. Giletti: "Con questo documentario il quadro è più completo. Perché sono i mafiosi che parlano, gli uomini più vicini a lui"
Massimo Giletti, conduttore del programma di La7 Non è l’Arena, difende con convinzione le sue scelte in materia di argomenti spesso controversi, come no vax e mafia. Lo fa in un’intervista pubblicata su Oggi negli scorsi giorni dove affronta le critiche per aver ospitato nella sua trasmissione no vax e no Green pass.“Devi invitarli, criticarli e smascherarne le fesserie” racconta il conduttore: “Se non lo fai, li lasci scorrazzare sui social senza nessuno che li contraddica… Si può far tutto, dipende sempre dal come. Lo rivendico, assieme a Bianca Berlinguer, Floris e altri. Però nel mirino ci finisco sempre io”.
Di recente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la propria perplessità sul considerare uno spazio ai no vax nel panorama mediatico, posizione condivisa anche da Enrico Mentana che con Giletti lavora per la stessa emittente televisiva. E proprio parlando del collega, il conduttore ha confermato la sua stima: “Enrico Mentana per me il numero uno. La sua posizione (nessuno spazio in tv, ndr) è comprensibile, ma fa un tg; io un programma” ha aggiunto: “Il suo radicalismo è di difficile applicazione ai talk, che vivono di contrasti. Ovvio che ci sono cialtroni che non sono sullo stesso piano di luminari come il professor Crisanti. E infatti non ce li metto…”.
Lo speciale su Totò Riina
Giletti parla anche dello Speciale su Totò Riina in onda su La7 domani, 5 gennaio, a pochi mesi da Abbattiamoli, altro speciale andato in onda lo scorso giugno: “Lì abbiamo raccontato i misteri delle mancate catture di Riina e Provenzano. Ma mi mancavano delle risposte. Con questo documentario il quadro è più completo. Perché sono i mafiosi che parlano, gli uomini più vicini a Riina”. Come Giovanni Brusca.
Il documentario sarà preceduto e seguito da un dibattito con Sandra Amurri, giornalista, Sergio Lari, ex procuratore di Caltanissetta, Luigi Li Gotti, avvocato di Giovanni Brusca. Il docufilm "Corleone”, in esclusiva per l'Italia, è diviso in due parti, “Il potere e il sangue” e “La caduta”, sull'ascesa e la caduta del "Capo dei Capi" della mafia siciliana: Totò Riina.