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Mafia, maxi sequestro al boss che curò l'incontro tra Spatuzza e Messina Denaro

Nel mirino dei carabinieri Francesco Domingo, ritenuto il capo della famiglia di Castellammare del Golfo

Vent'anni fa aveva curato l’organizzazione di un incontro tra Gaspare Spatuzza e Matteo Messina Denaro, tutti e due latitanti. Adesso, nei confronti di Francesco Domingo - "pregiudicato già condannato per associazione mafiosa e ritenuto il capo della “famiglia mafiosa” di Castellammare del Golfo, fino all’arresto nel 2020" - è scattato il sequestro di immobili, veicoli, conti correnti e quote sociali.

Il ruolo apicale di Domingo, secondo le indagini ancora sub iudice, gli sarebbe stato riconosciuto anche da esponenti mafiosi da tempo presenti anche negli Stati Uniti d’America. Numerose sono state infatti le visite, documentate dai carabinieri, di esponenti della famiglia mafiosa italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano. Il ruolo del destinatario della misura di prevenzione nella consorteria mafiosa è "desumibile - dicono i carabinieri - già da quanto processualmente accertato nel 2002: Domingo aveva perfino curato l’organizzazione di un incontro tra Gaspare Spatuzza (l’ex boss di Brancaccio responsabile dell’omicidio di Padre Pino Puglisi, che dopo essersi convertito in carcere alla fede cristiana è divenuto collaboratore di giustizia) e Matteo Messina Denaro, entrambi latitanti, nel corso del quale erano state assunte decisioni sulla custodia delle armi a disposizione delle famiglie mafiose trapanesi".

Il provvedimento scaturisce dai rigorosi accertamenti patrimoniali svolti dai carabinieri da cui sarebbe emersa una sproporzione tra il valore dei beni di Domingo rispetto alla sua capacità reddituale.

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