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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia

Mafia, "beni intestati a tre prestanome": scatta sequestro da oltre 4 milioni di euro

Uno dei tre, secondo diversi collaboratori di giustizia, sarebbe una persona di fiducia dei Lo Piccolo. A lui sono stati sequestrati sette immobili in località Tommaso Natale e 11 conti bancari

Maxi sequestro di beni intestati a Pietro Mansueto, Marcello Coccellato e Salvatore Sansone, nel capoluogo. I tre sarebbero prestanome di noti esponenti mafiosi locali. I sigilli, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale su proposta della Procura della Repubblica, sono scattati per un autolavaggio, una ditta di movimentoterra, appartamenti, terreni, veicoli e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 4 milioni e 200 mila euro. L'operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza che ha dimostrato un evidente sproporzione tra il valore dei beni posseduti dai soggetti ed i redditi dichiarati dagli stessi.

Pietro Mansueto, 56 anni, già indagato negli scorsi anni dalla Guardia di Finanza per trasferimento fraudolento di valori e indicato da diversi collaboratori di giustizia, in particolare da Francesco Franzese, quale prestanome e persona di fiducia dei Lo Piccolo, egemoni nel mandamento mafioso di Palermo-San Lorenzo. Ha subìto il sequestro di 7 immobili in località Tommaso Natale e di 11 rapporti bancari;

Marcello Coccellato, 55 anni, indicato da vari collaboratori giustizia, tra i quali Manuel Pasta, Salvatore Giordano e, anche in questo caso, Francesco Franzese, quale responsabile, sempre nell’ambito del mandamento mafioso di San Lorenzo ed in particolare del quartiere “Marinella”, della raccolta del denaro proveniente da attività estorsive. Gli sono stati sequestrati un’impresa di movimento terra e relativi mezzi, oltre a diversi conti correnti;

Salvatore Sansone (cl. 1987), ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di Palermo-Uditore, già arrestato nel maggio 2015 per associazione di stampo mafioso, essendo egli incaricato del sostegno economico dei detenuti e dei rapporti con altri esponenti della criminalità organizzata. Il provvedimento emesso nei suoi confronti ha riguardato un autolavaggio e un appartamento di nove vani in zona viale Michelangelo-Uditore, nonché veicoli e disponibilità finanziarie.

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