Sigilli anche alla villa: sequestro di beni a gregario del clan di Porta Nuova
Destinatario del provvedimento Giuseppe Di Marco, condannato a 6 anni. Avrebbe messo disposizione di Cosa nostra il suo negozio via Palmerino per i summit con i boss
Sequestrati beni per un valore complessivo di circa 500 mila euro a Giuseppe Di Marco, 51 anni appartenente alla famiglia mafiosa di Porta Nuova. L'operazione è stata messa a segno dal nucleo investigativo dei carabinieri e dal Gico della Finanza. Di Marco era stato arrestato nel 2012 nell’ambito dell’indagine denominata “Pedro” per avere stabilmente messo a disposizione del sodalizio di Porta Nuova il suo esercizio commerciale, in via Palmerino. Un "covo" nel quale si sarebbero tenute numerose riunioni fra gli affiliati. "Era proprio Di Marco, in prima persona, ad organizzare i summit - spiegano i carabinieri - attivandosi affinché le riunioni non venissero disturbate da terzi".
Di Marco è stato condannato a 6 anni di reclusione. Nella sentenza è stato messo in evidenza come Di Marco fosse ben inserito nel contesto sociale del suo quartiere: era amico personale e di infanzia di Nicola Milano e, per il suo tramite, conosceva diversi uomini d’onore della sua zona ed era consapevole del loro inserimento nei ranghi di Cosa nostra.
Le complesse attività investigative, svolte attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni di Di Marco, hanno consentito di individuare e sequestrare, un patrimonio illecitamente accumulato, dal valore di 500 mila euro. Tra i beni sequestrati c'è un appartamento a Palermo e un'abitazione in una villa bifamiliare ad Altavilla Milicia.