"Sono del vecchio boss del Borgo", scatta il sequestro per due negozi e 4 immobili
La decisione delle Misure di prevenzione sulla scorta delle indagini della guardia di finanza su redditi e patrimoni di Michele Siragusa, 78 anni, condannato per 416 bis sin dagli anni Ottanta. I beni sarebbero stati intestati anche a due figli del mafioso e a un prestanome. Ecco quali sono
Sequestrati beni dal valore di circa 300 mila euro al vecchio mafioso del Borgo Vecchio, Michele Siragusa, 78 anni, alla moglie, a due dei suoi figli e ad un suo presunto prestanome. La guardia di finanza, su disposizione della sezione Misure di prevenzione del tribunale, ha messo i sigilli a 4 immobili, due ditte individuali - una per la vendita di mobili e l'altra di generi alimentari - e diversi conti correnti. Per i giudici, infatti, tutto sarebbe riconducibile al boss, condannato per mafia sin dagli anni Ottanta, e sarebbe stato acquisito con proventi illeciti.
Il decreto di sequestro è stato emesso dal collegio presieduto da Raffaele Malizia (relatore Erika Di Carlo), che ha accolto integralmente la richiesta della Procura. Nessun dubbio, dicono i giudici, sulla pericolosità sociale di Siragusa, il cui ruolo all'interno di Cosa nostra è stato accertato già alcuni decenni fa. Ha anche tenuto i contatti con mafiosi come Salvatore e Sandro Lo Piccolo ed è storicamente (come si evince da diverse sentenze definitive) un esponente di spicco del clan del Borgo.
Siragusa è sposato ed ha quattro figli. Passando al setaccio i suoi redditi, la guardia di finanza ha notato delle presunte irregolarità: a fronte di entrate di poche migliaia di euro all'anno sarebbero state infatti compiute spese anche per oltre 30 mila. "E' evidente - scrivono i giudici nel provvedimento - che il nucleo famigliare di Siragusa ha potuto contare su fonti di reddito non dichiarate e di presunta origine illecita".
Da qui la decisione di disporre il sequestro di una serie di beni. Oltre a due conti intestati a Siragusa e alla moglie, si tratta di un fabbricato in vicolo Vitrano 14, di un fabbricato in via Dalia 63 e di due conti correnti intestati al figlio del mafioso, Claudio Siragusa. Ad un altro figlio, Giampiero, sono stati invece sequestrati due fabbricati in via Requisenz 3 e un ditta individuale che porta il suo nome, che gestisce un negozio di arredi in via Conte Ruggero 56. Ad un presunto prestanome di Sirgusa, Francesco Paolo Di Trapani, è stata invece sequestrata l'impresa individuale omonima, che gestisce un negozio di generi alimentari in via Principe di Scordia 173.