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In amministrazione giudiziaria 2 società che gestiscono la vendita di detersivi: "Assoggettate alla mafia"

La Finanza ha eseguito un decreto nei confronti di due imprese, riconducibili a Francesco Paolo Bagnasco, che controllano dieci punti vendita in città. Secondo gli investigatori avrebbe chiesto ai boss di Pagliarelli una punizione per i responsabili di due rapine subite nei suoi negozi

Due imprese operanti nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di detersivi e prodotti per l’igiene, con dieci punti vendita tra Palermo e provincia per un valore complessivo di 18 milioni di euro, finiscono in amministrazione giudiziaria. La guardia di finanza ha eseguito un decreto emesso dal tribunale di Palermo-sezione Misure di prevenzione nei confronti di un imprenditore, Francesco Paolo Bagnasco, arrestato ad aprile 2021 nell’operazione Brevis. Riguarda le società Bagnasco srl e Serena Distribuzione srl con sedi in via Altofonte e in via Ernesto Basile. Secondo quanto ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia "avrebbe richiesto e ottenuto dagli esponenti di vertice del mandamento mafioso di Pagliarelli - si legge in una nota - la punizione dei responsabili di due rapine subite in uno dei negozi".

Gli accertamenti, delegati dalla Procura e svolti dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in seguito all’arresto, "avrebbero evidenziato che le attività economiche destinatarie del provvedimento sarebbero state sottoposte a condizioni di intimidazione e di assoggettamento". Bagnasco, secondo quanto durante le indagini, si sarebbe reso disponibile ad "assumere familiari di esponenti di Cosa nostra, a mettere a disposizione i locali aziendali per riunioni tra 'uomini d’onore', corrispondere somme di denaro a beneficio di una società riconducibile di fatto all’ultimo reggente del mandamento di Pagliarelli, affittare immobili commerciali di proprietà di soggetti organici o contigui a contesti criminali".

Lo scopro del provvedimento preventivo - si legge ancora - mira al "risanamento delle aziende sottoposte all’influenza di organizzazioni criminali al fine di operare una bonifica delle stesse e recuperarle all’economia legale, rescindendo ogni tipo di contiguità con ambienti mafiosi ed eliminando il rischio che i sodalizi illeciti possano ottenere forme di vantaggi o agevolazioni dall’infiltrazione nel tessuto economico-imprenditoriale". Continua l’azione che la guardia di finanza svolge nel contrasto dei patrimoni di origine illecita con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale i sodalizi delinquenziali e di liberare l’economia legale dalle diverse forme con cui la criminalità organizzata si insinua nel tessuto economico.

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