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Mafia

Processo ai fiancheggiatori di Messina Denaro, condanne confermate in Cassazione

Si chiude la "partita" per dieci degli undici imputati, da definire la posizione di Salvatore Marsiglia. Furono arrestati tutti nel novembre del 2014 dopo l'operazione dei carabinieri Eden 2

Confermate in Cassazione dieci delle undici condanne ai fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Così hanno deciso i giudici della corte suprema nell’ambito del processo nato dopo i 16 arresti eseguiti con l’operazione dei carabinieri Eden 2 tra Castelvetrano e Palermo. Ancora da definire il futuro del palermitano classe ’76 Salvatore Marsiglia, condannato a 6 anni, la cui posizione è stata stralciata e sarà affrontata in un secondo momento a causa di un impedimento del suo avvocato.

Le condanne

La pena più severa è quella inflitta Girolamo "Luca" Bellomo, marito di una nipote del boss latitante, condannato a 10 anni e 10 mesi di carcere. Stessa pena per Rosario Cacioppo. Otto anni e 9 mesi per Leonardo Cacioppo, 8 anni per Ruggero Battaglia, 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Nicolaci e Salvatore Vitale, 6 anni per Salvatore Marsiglia, 2 anni per Salvatore Lo Piparo e Benito Morsicato, 1 anno e mezzo per Marco giordano, 1 anno e 2 mesi per Giovanni Ligambi.

Confermata l’assoluzione di Giuseppe Fontana e quella di Calogero Giambalvo, la cui posizione era stata stralciata affinché venisse processato a parte. La Corte d'appello di Palermo lo aveva assolto lo scorso gennaio. Dall'inchiesta della Dda e dei carabinieri emerse che il boss Messina Denaro continuava ad affidarsi ai suoi fedelissimi per la gestione degli affari, fra traffici di droga, rapine ed estorsioni. Gli imputati erano sotto processo per associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e droga, favoreggiamento e lesioni.

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