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Mafia Castronovo di Sicilia

Castronovo, appalto pilotato per lo scuolabus: condannato solo imprenditore-mafioso

Inflitti 7 anni con il rito abbreviato ad Antonino Biancorosso che, secondo l'accusa, sarebbe riuscito ad aggiudicarsi il servizio di trasporto minacciando un imprenditore e anche grazie alla complicità di alcuni funzionari del Comune. Questi ultimi, assieme a sua figlia, sono stati però del tutto scagionati

Per la Procura, grazie alla complicità di alcuni funzionari del Comune di Castronovo di Sicilia, l’imprenditore in odor di mafia, Antonino Biancorosso, sarebbe riuscito ad aggiudicarsi il servizio di trasporto scolastico per l’anno 2016/2017. Buona parte delle accuse, però, che il 17 settembre del 2018, avevano portato a degli arresti, non hanno retto davanti al gup Roberto Riggio: al termine del processo con il rito abbreviato, infatti, il giudice ha deciso di condannare solo Biancorosso, alla pena di 7 anni di carcere, e di assolvere gli altri 3 imputati.

Nello specifico, sono stati scagionati Gerlando Schembri, 63 anni, segretario generale dei Comuni di Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Vicari e Roccapalumba (difeso dall’avvocato Nino Zanghì), Fausto Giuseppe Alfonso Vitale, 54 anni, responsabile dei Lavori pubblici del Comune di Castonovo (assistito dall’avvocato Massimo D’Angelo), e la figlia di Biancorosso, Bruna (difesa dall’avvocato Roberto Tricoli). Altri due imputati sono stati invece già rinviati a giudizio e sono attualmente sotto processo: si tratta di Maria Elisa Scaglione, 67 anni, responsabile dell’ufficio scolastico del Comune di Castronovo, e di Mario Gattuso, 61 anni, impiegato nello stesso ente.

L’inchiesta era stata condotta dai carabinieri e verteva su presunte irregolarità nella gara per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico a Catronovo, che era stata inizialmente assegnata ad una ditta di San Giovanni Gemini per 31 mila euro. Secondo gli inquirenti, però, il titolare sarebbe stato pesantemente minacciato da Biancorosso che, grazie alla compiacenza dei funzionari pubblici, sarebbe riuscito a farlo rinunciare. A quel punto sarebbe stato necessario far scorrere la graduatoria ed è così che sarebbe entrata l’azienda intestata alla figlia del mafioso.

Non si conoscono ancora la motivazioni della sentenza, ma alla luce delle assoluzioni è facile ipotizzare che il giudice abbia escluso ogni coinvolgimento da parte dei funzionari del Comune di Castronovo nella vicenda. 

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