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Mafia a San Mauro Castelverde, pena definitiva per il boss Mico Farinella: condannati anche altri 6

La sentenza d'appello, relativa al processo "Alastra", è stata emessa con il rito abbreviato. Il mafioso ha rinunciato al ricorso. Un altro imputato, Mario Venturella, è stato assolto dalle accuse più gravi e gli sono stati inflitti solo 2 anni: è tornato libero

Secondo la Procura, subito dopo essere stato scarcerato nel 2019, lo storico boss Domenico "Mico" Farinella avrebbe ripreso il suo ruolo a capo del clan di San Mauro Castelverde. Adesso la Corte d'Appello ha deciso di confermare in buona parte la sentenza di primo grado, che risale a febbraio dell'anno scorso, emessa dal gup Ermelinda Marfia con il rito abbreviato. Il processo era nato dall'inchiesta "Alastra", messa a segno del giugno del 2020 dai carabinieri.

Per Farinella, che ha rinunciato all'appello, la condanna a 6 anni è diventata così definitiva. Confermate anche le condanne per Antonio Alberti (10 anni), Giuseppe Farinella (12 anni), Francesco Rizzuto (10 anni) e Gioacchino Spinnato (4 anni). 

Soltanto per un imputato, Mario Venturella, difeso dall'avvocato Domenico La Blasca (nella foto sotto), sono cadute le accuse più gravi - associazione mafiosa ed estorsione - ed è rimasto in piedi soltanto quella di danneggiamento e la sua pena è stata così ridotta a 2 anni ed è stato anche scarcerato. In primo grado era stato condannato a 8 anni e 10 mesi. Un piccolo sconto è stato poi concesso anche a Giuseppe Scialabba, che è stato assolto da un capo d'imputazione: la sua condanna è così passata da 16 anni a 15 anni e 10 mesi.

I giudici inoltre hanno confermato i risarcimenti ai Comuni di Castelbuono, Pollina (entrambi rappresentati dall'avvocato Ettore Barcellona) e Castel di Lucio, oltre che al Centro Pio La Torre (entrambi difesi dall'avvocato Francesco Cutraro), e a una serie di altre associazioni: Sos Impresa, Solidaria, Associazione Caponnetto, Fai, Acis, Rete per la legalità Sicilia, Addiopizzo (avvocato Salvatore Caradonna), Confcommercio, Confesercenti e Sincindustria. Grande assente proprio il Comune di San Mauro Castelverde che non ha neppure presentato l'istanza per costituirsi parte civile.

L'inchiesta era stata coordinata dai sostituti Bruno Brucoli e Gaspare Spedale. Il clan era stato smantellato ed erano stati ricotruiti - anche grazie alla collaborazione delle presunte vittime - 11 espisodi estorsivi. I boss, secondo l'accusa, avrebbero persino imposto la fornitura di carne dalla macelleria di Scialabba, a Finale di Pollina.

avvocato domenico la blasca

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