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Mafia

Colpo mortale alla mafia di Ostia Tra i 51 arrestati due palermitani

Si tratta Francesco D’Agati e Rosario Ferreri. Smantellata la cupola di Roma che dal litorale gestiva gli affari per conto delle famiglie siciliane in tutta la Capitale. A tessere le fila gli Spada, i D'Agati e soprattutto i Fasciani ed i Triassi

Erano la cupola mafiosa di Roma che dal litorale romano gestiva gli affari per conto delle famiglie siciliane in tutta la Capitale. A reggere gli affari di Ostia (con alcune propagini nell'area dell'Eur) quattro famiglie: gli Spada, i D'Agati e soprattutto i Fasciani ed i Triassi, con quest'ultima affiliata a Cosa nostra tramite il benestare della famiglia Cuntrera di Agrigento. Ci sono anche due palermitani nel blitz della polizia che la notte scorsa ha portato a 51 arresti. Si tratta di Francesco D’Agati, 77 anni, nato a Villabate e Rosario Ferreri, 56 anni di Palermo.

Famiglie in contrapposizione tra loro (con gli Spada confederati ai Fasciani) sino al 2007 quando i capi clan della cupola del Litorale decisero di spartirsi gli affari sancendo una “Pax Mafiosa” nei rapporti esistenti tra le due organizzazioni affinchè "Tutti potessere lavorare senza attirare l'attenzione della polizia" con i Triassi a gestire gli affari relativi a droga ed armi ed i Fasciani ad occuparsi di usura ed estorsioni.

INTERCETTAZIONI - Pace per la gestione degli affari mafiosi del litorale che gli investigatori hanno appurato al termine di un'intercettazione telefonica tra i due boss indiscussi delle famiglie Vincenzo Triassi e Carmine Fasciani con il primo che facendo valere la propria forza mafiosa aveva affermato: “…ma tu mi ammazzi a me, ma noi siamo cento dietro, ma ti spaccano i cog**, ti aprono i cog** e te li mettono in bocca…” ottenendo la risposta di Fasciani he gli aveva risposto in modo altrettanto fermo: “…fatto sta che Michele mi manda uno dei miei che si vede spesso con lui e…perche’ posso..perche’ altrimenti qui va a finire a schifio e non ci fanno piu’ lavorare...”.

CALA LA NOTTE SULLA CITTA’ - Da qui il nome dell’Operazione denominata “Nuova Alba” proprio al fine di evidenziare come l’indagine ha potuto assicurare alla giustizia i capi, i reggenti ed i gregari delle famiglie mafiose più temute e potenti che insistono sul territorio della provincia di Roma ed Ostia ridando luce ad un territorio nel quale era “calata la notte della città” - come affermato testualmente dal Gip del Tribunale di Roma nell’ordinanza - liberandola dalla cappa oppressiva della criminalità organizzata che cerca di inserire i propri tentacoli in ogni tessuto produttivo al fine di acquisire il controllo e la gestione delle relative attività. I due schieramenti mafiosi da diversi anni gestivano ogni tipo di attività illecita in alcune zone della Capitale ed, in particolare, nell’abitato di Ostia divenuto, negli ultimi anni, il fulcro di importanti interessi connessi alle lucrose attività di ristorazione e turistiche presenti sul litorale. (Fonte RomaToday)

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