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Provenzano jr: "Papà detenuto in condizioni disumane"

Da mesi il vecchio boss corleonese entra ed esce dall'infermeria del carcere di Parma. Le sue facoltà mentali sono compromesse. Il figlio: "Trattato in dispregio a tutti i criteri minimi di umanità"

La decisione di sporgere denuncia l'ha presa dopo aver ritirato l'ultimo pacco con la biancheria del padre, sporca, bagnata e che emana cattivo odore tanto da diventare anche il corpo del reato. La prova che il padre, il boss Bernardo Provenzano, detenuto al 41 bis nel carcere di Parma, sarebbe tenuto in uno stato di totale degrado e abbandono. Per questo il figlio Angelo ha deciso di rivolgersi ai carabinieri lasciando loro, a dimostrazione dei suoi sospetti, un capo di abbigliamento dell'anziano capomafia. E' l'ultimo capitolo della lunga battaglia che il legale Rosalba Di Gregorio e i familiari del padrino di Corleone, vecchio e malato, hanno intentato contro la decisione del ministero della Giustizia di non revocare il carcere duro al boss.

Da mesi Provenzano entra ed esce dal reparto detenuti dell'ospedale di Parma: danni neurologici gravi, un ematoma cerebrale operato, problemi cardiaci, una recidiva del tumore alla prostata e, nelle ultime settimane, una grave infezione dalle cause ancora incerte hanno costretto il carcere a disporne il ricovero. Le facoltà mentali del vecchio mafioso sono compromesse: tanto che il gup, che avrebbe dovuto giudicarlo nel processo sulla trattativa Stato-mafia, ha sospeso il procedimento ritenendo l'imputato non in grado di partecipare coscientemente alle udienze. Provenzano non cammina più da solo, si nutre grazie alle flebo. All'ultimo colloquio avvenuto nel reparto detenuti dell'ospedale non ha riconosciuto né la moglie Saveria Palazzolo né il figlio Angelo, tenuti rigorosamente lontani dal capomafia da una fila di banchetti usati come divisorio. L'incontro è stato videoregistrato come quelli di mesi fa, trasmessi poi dal programma Servizio Pubblico che mostrò un Provenzano irriconoscibile. Dopo il colloquio Angelo Provenzano ha deciso di andare dai carabinieri e ha denunciato "lo stato di degrado, di abbandono fisico, l'assenza di igiene" in cui versa il padre "trattato - si legge nell'esposto - in dispregio a tutti i criteri minimi di umanità".

Dal penitenziario gli hanno consegnato la biancheria del padre che - dice la denuncia - è "in condizioni igieniche incompatibili con il minimo senso di decenza, testimoniando l'abbandono igienico totale in cui versa". "La biancheria - si legge nell'esposto - era intrisa di urine e macchiata fin sulla parte che copre le spalle, risultando palesemente bagnata, oltre che piena di macchie già presumibilmente asciugatesi, nonché emanante un insopportabile fetore". Provenzano jr ha fatto, inoltre, presente "che negli ultimi tempi, su disposizione del carcere, non sono stati più fatti entrare né accappatoi, né asciugamani (poiché, si dice, sia impossibile fare la doccia al detenuto)". Tutti elementi che spiegherebbero, secondo i familiari del boss, le infezioni di cui soffre. "Se qualcuno ha ritenuto di doversi vergognare vedendo il video - dice l'avvocato Di Gregorio - ora si dovrebbe sotterrare".

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