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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia Arenella-Vergine Maria

Si pente il boss dell'Acquasanta Gaetano Fontana, verso il processo con altri 83 indagati

Tutti erano stati arrestati a maggio con il maxiblitz "Mani in pasta" della guardia di finanza. Il mafioso, ritenuto a capo del clan, con i fratelli avrebbe investito in vari settori, dagli orologi di lusso all'ippica, dalla droga alla cantieristica navale. Ora ha deciso di collaborare con i magistrati

La Procura ha chiuso le indagini per 84 dei 90 arrestati nel maxiblitz "Mani in pasta" con la quale il 12 maggio scorso era stato smantellato il clan dell'Acquasanta. Ed è proprio dalle pieghe dell'avviso di conclusione delle indagini che emerge un nuovo pentimento tra i boss, cioè quello di Gaetano Fontana, che con l'operazione della guardia di finanza era finito in carcere assieme ai fratelli Giovanni, Angelo e Rita, nonché la moglie, Michela Radogna.

La decisione del mafioso di collaborare con i magistrati è arrivata negli ultimi giorni ed è ancora in una fase molto iniziale. Fontana, che ha compiuto 45 anni qualche giorno fa ed è figlio dello storico boss di Cosa nostra, Stefano, è certamente un personaggio che sa e conosce tante cose dell'organizzazione criminale, anche dei suoi segreti meno recenti. Sa e conosce soprattutto aspetti legati agli investimenti mafiosi, visto che assieme ai fratelli, come sostengono il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Amelia Luise e Dario Scaletta, avrebbe gestito affari in vari settori, anche a Milano e all'estero, dallo smercio di orologi di lusso, con ramificazioni internazionali e un fatturato talvolta milionario, alla droga. Dalle indagini dei finanzieri era emerso che all'Acquasanta non si sarebbe puntato solo su cocaina e hashish, ma anche sul popper, una sostanza nota per le sue proprietà afrodisiache, spesso utilizzata in combinazione con il viagra. Secondo gli inquirenti, però, soldi sarebbero stati investiti anche nelle corse dei cavalli, nel settore del caffè, nella cantieristica navale e nelle scommesse.

Fontana, che ora ha deciso di passare dall'altro lato della barricata, secondo la Procura, sarebbe stato a capo del clan. Dopo essere stato arrestato per mafia, nel 2013 era tornato libero per decorrenza dei termini. Era tornato in cella l'anno successivo e, nel 2017, dopo aver scontato la pena, era stato scarcerato. A maggio scorso il nuovo arresto.

L'avviso di conclusione delle indagini, che quasi sempre precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato a 84 indagati. Oltre ai Fontana, si tratta di: Pietro Abbagnato, Cristian Ammirata, Lorenzo e Salvatore Badalamenti, Salvatore Barrale, detto "Totò" e "il paesano", Fabrizio Basile, detto "Fabio" e "u fasuluni", Tommaso Bassi, Giulio Biondo, Antonino Bonura, detto "bombolo", Stefano Calafiore, Filippo Canfarotta, Cosimo Cangelosi, Fabio Chiarello, Andrea e Salvatore Ciampallari, Salvatore Ciancio, Letizia Cinà, Riccardo Colombo, Antonino Conticelli, Giuseppe Corona, Paolo Attilio Temo Cotini, Pietro Leonardo Ambrogio Cotini, Gianpiero D'Astolfi, Danilo D'Ignoti, Tommaso Di Lorenzo, Gaetano Di Nardo, Lorenzo Di Salvo, Leonardo Distaso, Antonino e Giovanni Di Vincenzo, Francesco Charles Fabio, Laura Fabio, Francesco Ferrante, Giovanni Ferrante, detto "Nanni", braccio operativo dei Fontana a Palermo, suo figlio Francesco Pio, Ignazio e Michele Ferrante, Giuseppe e Nunzio Gambino, Giovanni Giannusa, Salvatore Giglio, Roberto Giuffrida, Ivan e Roberto Gulotta, Domenico La Mattina, Filippo Lo Bianco, Giovanni Mamone, Ivan Martorana, Davide Matassa, Sergio Napolitano, Domenico Onorato, Gerardo Antonio Orvieto Guagliardo, detto "Jonhatan", Santo Pace, Gianluca Panno, Mauro Parussati, Emilia Passarello, Pierfulvio Pecoraro, Gaetano, Luigi e Raffaele Pensavecchia, Gaetano Pilo, Domenico Pitti, Giuseppe Davide Pizzo, Vittorio Stanislao Pontieri, Michela Radogna, Massimiliano Regge, Carmelo Rubino, detto "Massimo", Rosolino Ruvolo, Giuseppe Salamone, Alessio Salerno, Daniele Santoianni, Monica Schillaci, Liborio Sciacca, Giuseppe Spallina, Marco Spina, Pasquale Tanzillo, Angela Teresi (madre dei Fontana), Elvis Vessichelli e Domenico Zanca.

Qui sotto il boss Gaetano Fontana che ora ha deciso di collaborare con la giustizia

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