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Mafia Zisa / Via Imperatrice Costanza

L'omicidio alla Zisa, movente ancora oscuro: caccia ad ipotetici mandanti tra i boss

La Procura al momento non contesta l'aggravante mafiosa a Salvatore Fernandez che ha ammesso di essere l'autore dell'uccisione di Giuseppe Incontrera. Una delle piste, però, è che qualcuno possa averlo istigato, facendogli commettere un delitto per motivi apparentemente futili ma che avrebbe fatto comodo anche a Cosa nostra

Nonostante ieri Salvatore Fernandez, 49 anni, ieri si sia presentato dai carabinieri e abbia ammesso di essere lui l'autore dell'omicidio di Giuseppe Incontrera, eliminato a colpi di calibro 22 in via Imperatrice Costanza, alla Zisa, il 30 giugno, l'inchiesta sul delitto è tutt'altro che chiusa: a sorpresa, al momento, la Procura non contesta infatti al fermato l'aggravante mafiosa, ma gli inquirenti non sono affatto convinti della versione fornita dall'uomo, che ha accennato genericamente ad una serie di screzi e litigi per futili motivi.

Fernandez è stato arrestato due volte per droga, ma era libero. Viveva anche a pochi passi dalla vittima, ma secondo gli investigatori non avrebbe avuto lo spessore criminale per decidere di ammazzare quello che sarebbe diventato uno dei capi del mandamento di Porta Nuova, come sostengono nell'inchiesta "Vento" il procuratore aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Giovanni Antoci, Gaspare Spedale e Luisa Bettiol. Fernandez non avrebbe potuto agire senza un'autorizzazione. Ed è proprio su questa ipotesi che si stanno facendo ulteriori accertamenti, per valutare se qualcuno possa avere armato la mano del killer portandolo a commettere un omicidio per motivi apparentemente futili, ma che sarebbe stato comunque molto utile a Cosa nostra. Insomma, le indagini sono volte a capire se ci siano dei mandanti.

Al vertice del clan di Porta Nuova, così Incontrera controllava lo spaccio

In queste ore, dopo l'operazione "Vento" che ha portato 18 persone in carcere, è molto più chiaro il ruolo di Incontrera a Porta Nuova e il perché i pm abbiano subito inquadrato il delitto in un contesto mafioso, in particolare in relazione a frizioni per la gestione dello smercio di droga. La vittima fino ad oggi aveva solo piccoli precedenti per rapina e droga, infatti, e non figurava in alcun processo rilevante contro i boss.

Fernandez ha contro di lui le immagini riprese da alcune telecamere in via Imperatrice Costanza e quasi certamente se ha deciso di costituirsi è perché ha capito che gli investigatori avevano gli elementi per arrestarlo. E, probabilmente, potrebbe aver anche temuto di essere a sua volta vittima di qualche ritorsione violenta. Nelle prossime ore sarà fissata l'udienza davanti al gip per convalidare il provvedimento di fermo, scattato ieri pomeriggio per Fernandez.

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