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"Sono stato io, me ne assumo la responsabilità", fermato il presunto autore dell'omicidio alla Zisa

L'uomo che si è costituito qualche ora fa si chiama Salvatore Fernandez, ha 49 anni ed è stato coinvolto in passato in alcune inchieste per droga. Sarebbe stato ripreso da alcune telecamere in via Imperatrice Costanza giovedì scorso, quando era stato freddato Giuseppe Incontrera

Si chiama Salvatore Fernandez, l'uomo che qualche ora fa si è costituito alla stazione Falde dei carabinieri e che avrebbe ammesso di essere l'autore dell'omicidio di Giuseppe Incontrera, 45 anni, freddato in via Imperatrice Costanza, alla Zisa, giovedì scorso. Adesso, dopo essere stato interrogato dai pm alla caserma Carini, è in stato di fermo per il delitto. Avrebbe semplicemente detto: "Sono stato io, me ne assumo la responsabilità". Non avrebbe chiarito altro, accennando solo ad una lite. 

Fernandez, 49 anni, residente in via Cipressi a pochi passi dalla vittima. E' imparentato con il pentito Fabio Fernandez, che nel 2017 confessò di aver ucciso il boss di Santa Maria di Gesù, Giuseppe Calascibetta, eliminato con un colpo in testa il 19 settembre 2011 in via Bagnera, a Belmonte Chiavelli. In passato Salvatore Fernandez è stato arrestato due volte per droga. La prima nel 2007 e poi anche nell'ambito di un'inchiesta più ampia, "Horus", del 2014. Sin dall'inizio il procuratore aggiunto Paolo Guido, che coordina la Dda, ed i sostituti Gaspare Spedale, Giovanni Antoci e Luisa Bettiol, hanno ritenuto che l'uccisione di Incontrera fosse da inquadrare in un contesto mafioso e di screzi legati proprio alla gestione dello spaccio o di una singola partita di droga.

La vittima era stata arrestata anni fa sia per droga che per rapina, ma non aveva riportato condanne definitive di recente e non era mai stato coinvolto nelle inchieste più importanti su Cosa nostra. Per gli inquirenti, però, sarebbe stato vicino ai boss di Porta Nuova e, probabilmente, avrebbe cercato di farsi strada negli ultimi tempi.

Secondo una prima ricostruzione, il killer avrebbe affiancato la vittima, che era su una bici elettrica, con il suo scooter e gli avrebbe sparato diversi colpi anche alle spalle con una calibro 22. Non si tratterebbe tuttavia di un agguato organizzato. Nessuna telecamera è riuscita a riprendere in diretta il delitto, ma alcune delle sue fasi sono state comunque registrate.

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