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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia

Via il segreto dagli atti su Rocco Chinnici: la decisione del Csm 35 anni dopo l'omicidio

Il giudice istruttore fu assassinato da Cosa nostra il 29 luglio 1983. Da una sua intuizione è nato quello che poi è diventato il pool antimafia

Dopo 35 anni dall'omicidio di Rocco Chinnici, assassinato da Cosa nostra il 29 luglio 1983, il Csm ha disposto la desecretazione di tutti gli atti del fascicolo del magistrato. La decisione è stata assunta con una delibera approvata dal Plenum all'unanimità. I documenti verranno pubblicati sul sito web del Consiglio.

Il nome di Chinnici è legato all'ideazione di quello che, sotto la guida di Antonino Caponnetto, è poi diventato il pool antimafia. Fu lui a definire l'"embrione" del maxiprocesso, istruito dai suoi collaboratori dopo l'attentato che gli costò vita  Il Csm ha recuperato il "diario" di Chinnici, trasmesso nel 1983 dal Csm alla commissione Antimafia; il fascicolo personale del magistrato, conservato presso gli archivi, con gli atti consiliari sulla sua attività professionale; e le 12 sentenze relative all'omicidio.

"Chinnici - si legge nella delibera - come giudice istruttore del Tribunale di Palermo ha legato il suo impegno professionale alla lotta alla mafia, dentro e fuiri le aule di Giustizia".

Il Plenum ha anche autorizzato la desecretazione del fascicolo e degli atti su Emilio Alessandrini, sostituto procuratore di Milano ucciso da un commando di Prima Linea negli Anni di Piombo. Anche quegli atti saranno pubblicati sul sito del Csm a partire dal 30 agosto, giorno in cui Alessandrini avrebbe compiuto 76 anni. 

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