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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Paolo Giaccone eroe borghese, ricordato il medico che 37 anni fa disse "no" alla mafia

L'11 agosto 1982 l'omicidio del primario dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico, che si rifiutò di falsificare una perizia dattiloscopica negli anni in cui Cosa nostra a Palermo dettava legge. Orlando: "Esempio di professionalità unita a etica e rispetto della legalità"

Un eroe borghese che resiste al tempo che passa. A 37 anni dall'omicidio di Paolo Giaccone, quel "no" detto alla mafia dal primario dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico è scolpito nella storia. A imperitura memoria. Giaccone è stato assassinato per aver rifiutato di falsificare una perizia dattiloscopica su un'impronta digitale che riconduceva ai killer, poi condannati, di una sparatoria che nel 1981 provocò 4 morti a Bagheria. 

Un atto eversivo nei confronti di Cosa nostra, l'antistato che in quel tempo a Palermo dettava legge. Ma è stato anche un atto di dovere. Il dovere etico di un medico che ha rispettato fino in fondo il giuramento di Ippocrate, pagando con la vita il suo essere integerrimo. Ecco chi era Paolo Giaccone: un eroe borghese, come Giorgio Ambrosoli.  

Questa mattina - presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico - si è svolta la commemorazione davanti al cippo eretto in onore del medico assassinato l'11 agosto del 1982. Per il Comune era presente l’assessore Giuseppe Mattina. “Partecipando a questa cerimonia - ha dichiarato - l’amministrazione comunale ha inteso onorare la memoria di un uomo, di un professionista, di un medico che ha perseguito fino in fondo, con rigore e trasparenza, i suoi compiti professionali, senza mai arretrare davanti alla minaccia mafiosa”.

“Il professor Giaccone - ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando - è stato un esempio di professionalità unita all'etica e al rispetto della legalità, punto di riferimento della migliore società civile e professionale italiana”.

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