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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia

Uomo confessa omicidio del boss Calascibetta: si cerca l'arma a Santa Maria di Gesù

L'ex capo mandamento della cosca e condannato a 10 anni per la strage di via D'Amelio fu ucciso del 2011 in via Bagnera. La polizia sta cercando riscontri a quanto dichiarato dal presunto killer. Si scava in un terreno dove sarebbe stata nascosta la pistola

Potrebbero essere a una svolta le indagini sull'omicidio del boss palermitano Giuseppe Calascibetta, assassinato il 19 settembre del 2011 in via Bagnera. Un uomo avrebbe confessato alla polizia di aver fatto parte del commando che uccise il capomafia. Adesso gli agenti della squadra mobile, guidata da Rodolfo Ruperti, stanno indagando per trovare riscontri e verificare la credibilità della fonte. In particolare, sono in corso gli accertamenti in un terreno nella zona di Santa Maria del Gesù dove potrebbe essere stata gettata l'arma utilizzata dal killer. Il presunto assassino avrebbe precedenti per rapina e si è presentato nei giorni scorsi alla polizia. Agli inquirenti l'uomo avrebbe detto di sentirsi minacciato e di temere per la sua vita.

Ex capo mandamento della cosca di Santa Maria Di Gesù, Calascibetta era stato condannato a dieci anni per la strage in cui fu ucciso il giudice Paolo Borsellino. Era stato il pentito Vincenzo Scarantino ad accusarlo di avere ospitato un summit dove i boss misero “nero su bianco” la strage di via D’Amelio. Un’accusa che però non convinse i giudici e infatti l’uomo era tornato in libertà. Calascibetta ufficialmente era tornato a una vita normale. Gestiva una piccola azienda che commercializza gesso

I killer lo hanno aspettato sotto casa e gli hanno scaricato addosso un caricatore di 7,65. Il boss stava ritornando a casa dopo aver comprato il pane. Indossava una maglietta e un paio di jeans, era uscito per poche altre faccende familiari. Non ha avuto il tempo di fuggire, forse conosceva i suoi sicari. Forse aveva un appuntamento con loro. Giuseppe Calascibetta è rimasto inchiodato al sedile della sua vettura. Il cadavere è stato scoperto dopo una decina di minuti da un passante, che ha chiamato il 118. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito il rombo di una moto, ma nessuno ha saputo o voluto dare altre indicazioni sugli assassini. Giuseppe Calascibetta è stato ucciso a pochi metri da casa sua, in via Bagnera. Adesso il "testimone" avrebbe cominciato a collaborare con gli inquirenti svelando i particolari di un agguato finora irrisolto.

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