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Pentito svela: "Fragalà ucciso per fare un favore a quelli di Pagliarelli"

Parla il "venezuelano" Salvatore Bonomolo, esattore del pizzo della famiglia di Porta Nuova: con le sue dichiarazioni sta aiutando i pm a ricomporre il quadro dell'omicidio del penalista, datato 2010

Doveva essere un pestaggio esemplare e invece si è trasformato in omicidio. E a distanza di otto anni arriva la rivelazione del collaboratore di giustizia Salvatore Bonomolo, esattore del pizzo della famiglia di Porta Nuova: "L'avvocato Enzo Fragalà fu ucciso per fare un favore a quelli di là sopra, quelli di Pagliarelli". Bonomolo - come si legge sull'Ansa - ha deposto al processo per l'omicidio in cui sono imputati Francesco Arcuri, Antonino Siragusa, Salvatore Ingrassia, Antonino Abbate, Paolo Cocco e Francesco Castronovo. 

Il noto penalista e politico catanese fu aggredito davanti al suo studio la sera del 23 febbraio 2010 nei pressi del Tribunale e, dopo alcuni giorni di coma, morì a causa delle gravissime lesioni riportate alla testa. Adesso arrivano le dichiarazioni di Bonomolo, chiamato il "venezuelano" e considerato in passato l'ambasciatore dei boss palermitani in Sud America, che sta finendo di scontare una condanna a 10 anni e 4 mesi.

Il pentito ha messo a verbale e ha confermato in aula di avere appreso notizie sul delitto da un compagno di cosca e di cella, Giuseppe Auteri, già indagato e poi prosciolto per l'omicidio del legale. Bonomolo conferma la ricostruzione fatta dalla procura a proposito del ruolo svolto dal gruppo di Porta Nuova. "Auteri e Arcuri si curavano l'avvocato", ha detto "il venezuelano" che ha spiegato che per "cura" intende "pedinamenti".

Il "pentimento" di Bonomolo risale allo scorso giugno, a distanza di 5 anni dal suo arresto. Con le sue dichiarazioni ha aiutato a ricomporre il quadro dell'omicidio di Enzo Fragalà. Ricercato dal 2007 per associazione mafiosa ed estorsione, Bonomolo, 53 anni, è stato un uomo d'onore della famiglia mafiosa di ''Palermo Centro'' inserita nel mandamento di 'Porta Nuova'. Il boss era stato arrestato dopo una lunga latitanza dagli uomini della Catturandi in Venezuela, al termine di un blitz al quale partecipò la polizia dello Stato sudamericano. I pm di Palermo hanno disposto la protezione per i suoi familiari, trasferiti in una località riservata.

Proprio un anno fa Antonino Siragusa, uno degli arrestati nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Enzo Fragalà, aveva iniziato a parlare con i pm. Il mafioso del quartiere Borgo Vecchio si sarebbe autoaccusato dell'omicidio. Una versione però in pieno contrasto con quella del pentito Francesco Chiarello, il primo a parlare agli inquirenti dell'omicidio Fragalà, e a consentire alla Procura di riaprire un'inchiesta, in passato archiviata, e di arrestare - il 16 marzo 2017 - sei persone. L'avvocato fu ucciso a bastonate sotto al suo studio di via Turrisi.

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