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Mafia Montepellegrino / Via Piano dell'Ucciardone

Omicidio Agostino, il padre del poliziotto ucciso riconosce "faccia da mostro"

Confronto all'americana all'aula bunker dell'ucciardone per Vincenzo Agostino che ha confermato di aver individuato Giovanni Aiello, ex agente segreto, "anche se era ben truccato". Il sindaco Orlando ha presenziato a un sit in di solidarietà

Confronto all'americana oggi, all'aula bunker del carcere Ucciardone, dove Vincenzo Agostino - il padre di Antonino, il poliziotto ucciso da Cosa nostra nell'agosto del 1989 a Villagrazia di Carini insieme alla moglie Ida Castellucci - ha riconosciuto in aula Giovanni Aiello. "Faccia da mostro", così è soprannominato l'ex agente segreto a causa delle sue cicatrici sul viso, sarebbe colui che prima del delitto sarebbe stato visto vicino alla sua abitazione.

"E' lui, è quello che mi sta guardando". Avrebbe detto Agostino, che dal giorno dell'omicidio di suo figlio non si è mai più tagliato la barba. Uscendo Agostino ha confermato di averlo riconosciuto "anche se era ben truccato". Il confronto è avvenuto davanti al gip del Tribunale di Palermo, Maria Pino, e al pm Nino Di Matteo, che coordina l'inchiesta con i pm Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Aiello è stato iscritto pochi mesi fa nel registro degli indagati con i boss Gaetano Scotto e Salvino Madonia. Per i capi mafia la procura aveva chiesto l'archiviazione, ma il giudice ha respinto l'istanza ordinando nuove indagini tra le quali il confronto fra il padre della vittima e Aiello.

E davanti all'aula bunker il sindaco Leoluca Orlando, insieme all'assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, ha partecipato al sit in organizzato proprio a sostegno di Vincenzo Agostino. “Ieri – ha detto il sindaco Orlando – ho ritenuto doveroso fare un invito a tutti i cittadini per essere qui oggi a sostegno di un papà e di una mamma che hanno visto distrutta la propria famiglia. La presenza di tantissimi cittadini e cittadine è un forte messaggio di luce e di vita in alternativa ad un messaggio criminale, di buio e di morte. Oggi la mafia non governa più Palermo, ma è nostro dovere tenere sempre alta l'attenzione senza mai dimenticare tutto ciò che negli anni passati tutte le organizzazioni criminali hanno prodotto sul nostro territorio, spesso in connivenza con pezzi dello Stato e della politica".

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