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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia

“Chiudi quella maledetta bocca”, la “Falange armata” minaccia Riina

Una lettera anonima è stata intercettata dalla polizia penitenziaria del carcere di Opera, dove il boss è detenuto al 41 bis. La missiva, che non è stata letta dal capo dei capi, è stata consegnata ai giudici di Palermo e Caltanissetta, che ora indagano sull’accaduto

“Chiudi quella maledetta bocca”. Una lettera anonima inviata al carcere dove si trova rinchiuso intima al boss mafioso Totò Riina a non parlare più, rivolgendo anche minacce e ricordandogli che i suoi familiari sono liberi. Il mittente sarebbe la presunta “Falange armata”.  

La missiva – come si legge su Repubblica.it – è stata intercettata dalla polizia penitenziaria del carcere di Opera, dove Riina è detenuto al 41 bis. E’ stata inviata all'autorità giudiziaria di Palermo e Caltanissetta. Il Capo dei Capi - che nei dialoghi intercettati con un capomafia pugliese aveva detto moltissimo - non ha dunque visto la lettera, spedita qualche giorno fa.

"Chiudi quella maledetta bocca, ricorda che i tuoi familiari sono liberi", si legge nel messaggio. I magistrati che indagano, gli stessi che sostengono l'accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia, non rilasciano commenti. La "Falange armata" nel 92/'93 rivendicò alcuni attentati. La tecnica tuttavia era diversa: la rivendicazione infatti avveniva con una telefonata alle redazioni giornalistiche.

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