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Mafia Calatafimi

I boss di corso Calatafimi e gli affari con il traffico di droga: 7 condanne e 3 assoluzioni

Gli imputati erano stati arrestati nel blitz "Eride" a luglio dell'anno scorso. Secondo la Procura, il capo del clan Filippo Annatelli avrebbe deciso di trafficare stupefacenti per rimpinguare le casse piuttosto disastrate di Cosa nostra. Gli sono stati inflitti 20 anni. Scagionati e scarcerati invece Enrico Scalavino, Vincenzo Cascio e Andrè Mattia Cinà

Per rimpinguare le casse piuttosto disastrate di Cosa nostra, il clan di corso Calatafimi, guidato dal boss Filippo Annatelli, si sarebbe lanciato nel traffico di droga. Un business che era stato smantellato a luglio dell'anno scorso, con il blitz "Eride" dei carabinieri. Stamattina il gup Simone Alecci, che ha processato in tutto 10 imputati con il rito abbreviato, ha inflitto 7 condanne - compresa quella pesantissima a 20 anni per Annatelli - ma ha anche deciso di assolvere altre 3 persone, che sono quindi tornate libere.

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Nello specifico, il giudice ha accolto le richieste del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma, che avevano coordinato le indagini, oltre che per Annatelli, anche per Salvatore Mirino (14 anni di carcere), Giuseppe Massa (12 anni), Paolo Correnti e Francesco Li Vigni (ad entrambi sono stati inflitti 11 anni di reclusione) e Giovanni Granatelli (9 anni). Infine 2 anni, con la sospensione della pena, per Ferdinando Giardina, che è stato scarcerato (la richiesta di condanna era di 11 anni). Annatelli, peraltro, era già stato arrestato nel maxiblitz "Cupola 2.0" e lo scorso 3 dicembre, nell'ambito di questo processo, è stato condannato, sempre con l'abbreviato, a 13 anni e 4 mesi in primo grado.

Sono stati invece totalmente scagionati Enrico Scalavino (i pm avevano chiesto 20 anni di reclusione anche per lui), Vincenzo Cascio (la richiesta era di 10 anni e 8 mesi) e Andrè Mattia Cinà. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Turrisi, Matteo La Barbera, Stefano Santoro, Michele Giovinco, Nino Pisciotta e Tommaso De Lisi.  
 

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