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Mafia, il terrore dei commercianti di Trabia si pente: Massimiliano Restivo inizia a collaborare

Fu arrestato nel 2016 nell'ambito dell'operazione dei carabinieri "Black cat" e condannato in primo grado a nove anni e sei mesi per avere estorto la "messa a posto" a decine di imprenditori. E' ritenuto uno dei "rampolli" del mandamento

Era l'incubo di imprenditori e commercianti nella zona di Trabia, costretti per anni a pagare il "pizzo" ai boss, ma adesso ha deciso di collaborare. Massimiliano Restivo, 45 anni noto come "Sigareddu" adesso ha deciso di raccontare tutto quello che sa sulle dinamiche di Cosa nostra nella provincia di Palermo. Lo riporta il Giornale di Sicilia.

Restivo (nella foto) fu arrestato nel 2016 nell'ambito dell'operazione dei carabinieri "Black cat" contro i mandamenti di Trabia e San Mauro Castelverde. Gli inquirenti ricostruirono "gli assetti di vertice delle famiglie e le interlocuzioni con gli esponenti apicali di quelle limitrofe". Le indagini svelarono che, per sfuggire alle intercettazioni, i summit di mafia si organizzavano nell'ospedale di Termini Imerese considerato più sicuro. Le riunioni, per trattare argomenti delicati con gli affiliati, avvenivano anche in aperta campagna

In primo grado Restivo è stato condannato a nove anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di avere estorto la "messa a posto" a decine di imprenditori del territorio, viene considerato uno dei rampolli del mandamento di Trabia.

Massimiliano Restivo"Ha fatto parte – scrivono i pm della Dda – della famiglia mafiosa, prima di Trabia e poi di Termini Imerese, operando, fino alla data dell’arresto, alle dipendenze del precedente capo mandamento Antonino Teresi, successivamente a quelle di Francesco Lombardo e, a seguito dell’arresto di quest’ultimo, alle dipendenze di Salvatore Palmisano, dedicandosi alla commissione di danneggiamenti, estorsioni e rapine assieme al 'gruppo d’azione' formato da Mario D’Amico, Raimondo Virone e altri, fungendo costantemente da punto di contatto fra Diego Rinella e Francesco Lombardo, intrattenendo riservati e clandestini rapporti con diversi sodali del suo mandamento e di altri, tentando costantemente la scalata al vertice anche mediante l’eliminazione fisica di Michele Modica".

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