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Mafia, smantellati i mandamenti di San Lorenzo e Resuttana: 91 arresti

La maxi operazione nell'area occidentale della città è stata chiamata "Apocalisse". Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento. Ricostruito l'organigramma dei mandamenti, in cella capi e gregari

Uno schiaffo fortissimo alla nuova Cupola del mandamento di San Lorenzo e Resuttana. Sono 91 gli arresti: la maxi operazione antimafia, denominata "Apocalisse", nell'area occidentale di Palermo, è iniziata all'alba di oggi. Carabinieri, polizia, guardia di finanza stanno eseguendo i provvedimenti restrittivi nei confronti di uomini d'onore dei mandamenti di Resuttana e San Lorenzo, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e altro. Nello specifico, dei 95 indagati, 78 sono destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere, 13 di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, 2 di obbligo di dimora, 1 di divieto di dimora e 1 di obbligo di presentazione alla P.G.  (I NOMI DEGLI ARRESTATI)

LE INTERCETTAZIONI (VIDEO)

Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, hanno consentito di ricostruire l'organigramma dei mandamenti individuandone capi e gregari degli ultimi anni, di accertare la capillare e soffocante pressione estorsiva esercitata da Cosa nostra in danno a numerose imprese edili ed attività commerciali, nonché di riscontrare il diffuso condizionamento illecito dell'economia locale. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati complessi aziendali per svariati milioni di euro. (IL VIDEO DEL BLITZ)

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Operazione "Apocalisse", gli arresti della polizia

Tra gli arrestati c'è anche Gregorio Palazzotto, titolare di una ditta di traslochi, che secondo gli investigatori sarebbe il capo della cosca dell'Arenella. Palazzotto si trova in carcere, ma aveva aperto un profilo Facebook da dove insultava i pentiti. Scorrendo il diario pubblico ci si imbatte in decine di foto con un unico tema: la condanna dei collaboratori di giustizia, e l'apprezzamento della "legge" dell'omertà, del "farsi i fatti propri". La pagina è condivisa con la compagna. Compaiono frasi come: "Non fanno paura le manette, ma chi per aprirle si mette a cantare", e ancora "Odio le persone che non si fanno i cazzi propri…", "la lingua sparla quando brucia il culo". Inoltre Palazzotto condivideva foto e link che rivendicavano l'indulto e dell'amnistia per i carcerati. (VAI ALLA GALLERY)

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Operazione "Apocalisse", gli arresti dei carabinieri

In manette è finito pure Girolamo Biondino, 66 anni, fratello di Salvatore Biondino, l'autista del boss Totò Riina,  Secondo gli inquirenti Biondino, che dopo la scarcerazione stava finendo di scontare un residuo di pena con la misura di prevenzione della 'casa lavoro' al Nord, sarebbe uno dei pesonaggi principali della famiglia mafiosa di San Lorenzo.

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