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A 30 anni dalle stragi un "Requiem" e l'intitolazione dell'aula bunker a Falcone e Borsellino

Gli eventi, ai quali parteciperanno oltre 1.200 studenti siciliani, si svolgeranno sabato 12. All'Ucciardone sarà presente anche il presidente della Repubblica. Il concerto si terrà invece al Teatro Massimo. La manifestazione è organizzata da Anm Palermo e dalle fondazioni Vittorio Occorsio e Progetto Legalità

Sensibilizzare i più giovani che, quando Palermo era sventrata dalle bombe e imbrattata dal sangue di centinaia di persone, non erano neppure nati, ricorrendo all'arte e alla bellezza, capaci, se non di sanare, almeno di lenire le fratture sociali determinate dagli attentati mafiosi. E' con questo spirito che sabato 12 novembre l'aula bunker dell'Ucciardone - luogo simbolo di un impegno straordinario da parte dello Stato e della prima grande sconfitta di Cosa nostra - sarà intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che la sera, al Teatro Massimo, sarà eseguito il "Requiem per le vittime di mafia", opera di sette compositori contemporanei con un testo di Vincenzo Consolo.

Gli eventi - ai quali parteciperanno, oltre alle autorità, a cominciare dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ben 1.200 studenti di tutta la Sicilia - sono organizzati dall'Associazione nazionale magistrati di Palermo, dal Teatro Massimo, dalle fondazioni Vittorio Occorsio e Progetto Legalità per il trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio, dove, oltre ai due magistrati, vennero assassinati anche la moglie di Falcone, magistrato a sua volta, Francesca Morvillo, e gli uomini e le donne delle loro scorte.

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L'intitolazione dell'aula bunker, che è in progamma per le 16, avverrà alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla cerimonia prenderanno parte anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il presidente della Corte d'Appello di Palermo, Matteo Frasca, il procuratore generale Lia Sava, il presidente dell'Anm di Palermo, Clelia Maltese e il vicepresidente del Csm David Ermini. 

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Nella "astronave" (così fu ribattezzato il bunker costruito in tempi record proprio per consentire, tra misure di massima sicurezza, la celebrazione del Maxiprocesso a Cosa nostra) si terrà poi un convegno dal titolo "Quando l'arte di fa strumento di legalità", proprio sul ruolo delle arti e della bellezza come stimolo per la riscotruzione di un patto sociale, distrutto dalle stragi. A presentare il dibattito saranno il presidente del tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, e il procuratore della Repubblica, Maurizio De Lucia. Interverranno anche Giovanni Canzio (presidente emerito della Cassazione), l'ex procuratore aggiunto Leonardo Agueci, lo storico della musica, Dario Olivieri, il presidente del Conservatorio di Bari, Marida Dentamaro, il pianista Emanuele Arciuli, il compositore Marco Tutino, la docente di Sociologia della devianza dell'università di Palermo Alessandra Dino, il sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta, il giornalista Davide Camarrone. A coordinare i lavori saranno Melina Decaro e Giovanni Salvi (rispettivamente segretaria generale e presidente del comitato scientifico della Fondazione Occorsio), mentre le conclusioni saranno affidate al procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, al procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvatore e al primo presidente della Suprema Corte, Pietro Curzio.

Il "Requiem per le vittime della mafia" è invece in programma alle 20.30 al Teatro Massimo. L'opera, composta, tra gli altri, proprio da Marco Betta e Marco Tutino, venne eseguita per la prima volta nella Cattedrale il 27 marzo del 1993 ed è stata replicata soltanto un'altra volta, a giugno scorso, al Conservatorio di Bari. 

La volontà degli organizzatori è quella di ripetere una giornata come quella del 12 novembre ogni anno in una diversa città del Paese, tanto che l'anno prossimo toccherà a Firenze, dove nel 1993 avvenne la strage dei Georgofili. Le autorità cittadine e l'Anm fiorentine saranno presenti a Palermo proprio per prendere il testimone.
 

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