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Mafia Altofonte

Diciassette anni di tormenti: imprenditore denuncia il pizzo, 4 arresti ad Altofonte

La vittima, stanca delle richieste di estorsione avanzate sin dal lontano 2000, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri: le telecamere nascoste hanno documentato gli incontri e la consegna delle banconote

Un imprenditore di Altofonte si ribella al pizzo e scattano quattro arresti per associazione di stampo mafioso ed estorsione aggravata. A finire in manette Salvatore Raccuglia, Salvatore La Barbera, Andrea Di Matteo e Giuseppe Serbino. Diciassette anni di tormenti: la vittima, stanca delle richieste di pizzo avanzate sin dal lontano 2000, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri ricostruendo con coerenza e lucidità alcune dinamiche della famiglia di Altofonte al cui comando, ad un certo punto, è subentrato Salvatore Raccuglia.

L’operazione "Happy holidays" è frutto di una indagine sviluppata nei confronti della famiglia mafiosa di Altofonte, che aveva già portato nel marzo del 2016 ad azzerare i vertici del mandamento di San Giuseppe Jato e delle dipendenti famiglie mafiose, portando all'arresto, tra gli altri, proprio di Di Matteo e Serbino per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione.

Le telecamere piazzate dai carabinieri il 15 aprile nel luogo in cui La Barbera e l'imprenditore avevano coordinato il ritiro del contante, nell'ufficio di quest'ultimo, hanno registrato la conversazione tra i due e immortalato la consegna delle banconote da 20 e 50 euro, per l’importo complessivo di 500 euro confermando i racconti dell'imprenditore. Mentre La Barbera si stava allontanando, a bordo della propria auto, i carabinieri di Monreale sono intervenuti e lo hanno arrestato nella flagranza del reato di estorsione.

LA CONSEGNA DEI SOLDI E L'ARRESTO | VIDEO

Nel corso della perquisizione personale sono stati trovati nelle tasche dei pantaloni dell’interessato denaro contante, suddiviso in mazzette, per un importo complessivo di circa 1.500 euro, provento di altre estorsioni commesse, nella stessa mattinata, ai danni di altri imprenditori. Importantissimo, inoltre, il ritrovamento nell’abitazione dell’arrestato di un’agenda, all’interno della quale erano contenuti dati fondamentali relativi alle estorsioni effettuate ad Altofonte, i cui proventi erano destinati al mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, per il sostentamento delle famiglie dei detenuti. L'agenda è stata sequestrata.

Le acquisizioni raccolte nel corso delle indagini e le dettagliate dichiarazioni dell’imprenditore taglieggiato hanno consentito di documentare, oltre alla gestione nel tempo dell’attività di riscossione del “pizzo” da parte di Di Matteo, Serbino e La Barbera, il ruolo di reggente della famiglia mafiosa di Altofonte ricoperto da Salvatore Raccuglia. Vengono fuori le strettissime relazioni tra La Barbera e Raccuglia, nonché gli incontri con esponenti di spicco di altri mandamenti mafiosi di Palermo e San Giuseppe Jato.

I dati acquisiti nel corso dell’attività investigativa e le preziose informazioni tratte dal materiale sequestrato durante l’operazione saranno alla base degli ulteriori approfondimenti nei confronti di altri imprenditori vittime dell’imposizione del “pizzo” "per i quali - dicono i carabinieri - si spera che la determinazione ed il coraggio dimostrati adesso da questo imprenditore siano da esempio".

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